Berrettini: "Ora sto bene, gli infortuni mi hanno insegnato tanto. Roma un sogno"

Allora, Matteo. Come stai? “Bene, è sempre un torneo speciale questo, e il Foro Italico è un posto speciale per me e la mia famiglia. Qui ci venivo da bambino, sognavo di calcare questi campi, non avrei mai immaginato di tornare qui in queste vesti. Le emozioni sono tante, ma bisogna entrare nella mentalità del torneo, perché questo torneo prende energie. Ne servono tante, è importante sapersi prendere i propri spazi, i propri tempi per riposare e recuperare energie” Ne hai? “Sì, energie ci sono, soprattutto per un torneo come questo. Fino a poco tempo fa pensavamo che il corpo non ci fosse, non stesse al passo. Invece per fortuna sto bene, sto migliorando giorno dopo giorno. Non voglio dire niente, faccio tutti gli scongiuri del caso. Ma sono molto contento” Facciamo un focus sull’addominale: come stai da quel punto di vista? “Per fortuna ho preso in tempo il problema. Negli ultimi infortuni ho imparato a riconoscere i sintomi del mio corpo, quello che mi sta dicendo. E quindi mi sono fermato in tempo. A volte mi sembrava di saperne di più dei dottori, che mi hanno fatto i complimenti per aver capito subito che ci fosse un problema… Per fortuna ho preso tempo per recuperare. In più sono testa di serie, gioco sabato, ho più tempo a disposizione. Le cose stanno andando bene. Quindi vediamo…” A proposito, riprendiamo quanto hai detto: sei tornato qui testa di serie. La classifica un anno fa era molto diversa: è un bel riconoscimento. “A volte io mi dimentico troppo spesso del lavoro e degli sforzi che ho fatto. La classifica conta, certo, ma mettersi lì giorno per giorno, a investire su sé stessi, con il team, per migliorare, è importante. È una cosa che rincorrevo. E l’essere testa di serie in situazioni come queste mi dà un po’ di ossigeno. È ovvio che l’obiettivo non è quello di rimanere in questa classifica, ma so bene che devo passare da altre cose: dal benessere fisico e psicologico” A proposito di fisico: hai visto che Sinner sembra essere diventato un po’ Berrettini? “Sì, l’ho visto! Spero per lui di no, che non sia come me! Spero che per lui vada bene così, senza troppi cambiamenti. Lui è un 2001, ha 24 anni: quegli anni lì sono stati quelli di crescita maggiore per me. Presi 5,6, 7 kg di muscoli, sentii il cambiamento. Mi sembra sia arrivato anche per lui, anche perché è riuscito ad allenarsi con continuità. Sia chiaro, nessuno gli augura di passare quello che ha passato lui, ma mi sembra sia riuscito a prendere il buono da quello. Sarà ancora più pericoloso da affrontare” Ultima domanda: esclusi i soliti noti, chi temi? Chi ti piace? Ruud? Draper che sembra molto pericoloso? Cosa vedi nel tennis di oggi qui a Roma? “I soliti noti sono i soliti noti. Vediamo come stanno Alcaraz e Zverev, che sta un po’ faticando ma a Roma ha sempre giocato come un treno. Ci sono degli outsider che stanno facendo molto, molto bene: penso Fils, che è giovanissimo e a Monte-Carlo stava per vincere contro Carlos . Lo dicevamo negli spogliatoi l’altro giorno: il livello medio è altissimo. Possiamo aspettarci delle belle sorprese, un po’ come è stato l’anno scorso”

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