Bosetti-land: viaggio nella miniera d'oro del volley azzurro

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Lucia e Caterina Bosetti: le sorelle del volley, vincitrici della World Cup, sono cresciute ad Albizzate, in provincia di Varese
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REPORTAGE. Lucia & Caterina, neo vincitrici della World Cup 2011 in Giappone, sono cresciute ad Albizzate. Un piccolo paese in provincia di Varese, diventato così la "capitale" della pallavolo. Luoghi, segreti, aneddoti: ecco cosa abbiamo scoperto. FOTO

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di ILENIA MORACCI

Da Albizzate al Giappone. Il piccolo paese in provincia di Varese, grazie alla recente World Cup, è diventato la capitale del volley d’oro. Perché qui sono cresciute Lucia e Caterina Bosetti, 22 e 17 anni, che a Tokyo sono salite sul gradino più alto del podio e hanno conquistato il tetto del mondo.

Girando per le vie del paese, si va alla scoperta di luoghi, segreti e curiosità che hanno accompagnato il viaggio delle due sorelle d’Italia. E’ domenica mattina, piazza IV Novembre, suonano le campane per la Messa e si respira aria natalizia con i mercatini di beneficenza davanti la chiesa. Si fa il nome delle sorelle Bosetti e tutti sorridono: "Certo che le conosciamo, le abbiamo viste crescere”. Qualche signora si dilunga: “E si, una delle due era in classe con mia figlia”. Dal panettiere o dal pasticcere, la scena è la stessa. Impossibile trovare qualcuno che ad Albizzate, poco più di 5mila abitanti, non le conosca. Perché qui sono cresciute, sono andate a scuola, hanno fatto le prime amicizie e scoperto i primi amori.

Ora in giro non si vedono più, gli impegni sportivi le hanno portate altrove. Anche se, pure in passato, di tempo libero per trascorrere una normale adolescenza ne hanno avuto poco: “Hanno sempre vissuto scuola e palestra” ricordano i loro ex compagni di scuola, oltre che primi tifosi. “E si abbiamo anche organizzato delle trasferte di classe per andare a vedere Lucia - racconta Paolo, suo compagno di liceo -  e ricordo che il giorno della maturità ha fatto l’orale per prima perché doveva scappare per una partita”. Gli fa eco Brian: “Lucia è sempre stata una ragazza con la testa sulle spalle”. E si, perché si dice che tra le due la più “matta” sia Caterina. Nessuno si sbilancia, nessuno smentisce. E Matteo ricorda: “Lucia diceva sempre che sua sorella sarebbe diventata più forte di lei”. Per ora, insieme, hanno conquistato il tetto del mondo. E Albizzate gli renderà presto omaggio, come assicura Giovanni Zenga, ex compagno di classe di Lucia e attuale Assessore alle politiche giovanili.

Figlie d’arte, con papà Bosetti ex allenatore della nazionale italiana e mamma Franca Bardelli ex pallavolista azzurra, hanno dedicato la loro vita a questo sport. Dai primi palleggi in casa alle partite ad Orago, vicinissimo paese dove si sono formate a livello sportivo. Per arrivare oggi a portare la stessa casacca, quella della MC-Carnaghi Villa Cortese, e a credere nello stesso sogno, quello di esserci a Londra 2012, dopo aver ottenuto il pass olimpico in Giappone. Oltre a loro in famiglia anche la sorellina Chiara, intenzionata a seguire le orme delle sorelle, e il fratello Andrea, che ha preferito il calcio nonostante gli amici dicono: “a pallavolo gioca proprio bene”.

Una famiglia che il paese ricorda e racconta. E allora il tour continua, ci si sposta di qualche centinaia di metri dalla piazza principale e ci si avvicina alla casa dove Lucia e Caterina sono vissute. Si entra in un cortile e la sorpresa è una maglia azzurra che sporge da un balcone. No, non è un omaggio a Lucia e Caterina. E’ la maglia del Napoli, il 7 di Cavani. Insomma, anche ad Albizzate dove la pallavolo è tradizione, il calcio riesce a dire la sua. Ma basta fare ancora qualche metro e girare gli occhi a sinistra per vedere un tricolore lungo il muro di casa Bosetti. E’ il tricolore che a Tokyo Lucia e Caterina, occhi al cielo e inno di Mameli di sottofondo, hanno portato sul gradino più alto del podio. Dal Giappone ad Albizzate.

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