Conegliano è la storia del volley femminile

Non c’è niente da fare. Sono loro, sempre loro, le più forti. Le 'Pantere' dell’Antonio Carraro Prosecco doc Conegliano conquistano la loro terza Champions League in cinque anni, la seconda di fila dopo quella vinta ad Antalya un anno fa. La Turchia si conferma un talismano per la squadra veneta che nella Final Four di Istanbul batte in serie la Numia Milano di Paola Egonu e la Savino del Bene Scandicci. È il ventinovesimo trofeo per il club, che diventa la prima squadra italiana a realizzare il Grande Slam. Vincere nella stessa stagione tutte e cinque le competizioni a cui ha partecipato è un'impresa mai riuscita a nessun club italiano nella storia della pallavolo femminile. Avevano iniziato a settembre con la Supercoppa italiana, poi il Mondiale per Club in Cina, la Coppa Italia a Bologna e l’ottavo Scudetto giusto una decina di giorni fa. Adesso la Champions League. Conegliano, piccola cittadina della provincia trevigiana, si ritrova insomma campione di tutto. Un capolavoro che parte da lontano, quando nel 2012 le famiglie Maschio, Polo e Garbellotto decisero di dar vita a nuova società, l’Imoco Volley e che in 13 anni ha rivoltato le gerarchie della pallavolo mondiale. Eguagliando e riscrivendo qualsiasi tipo di record. Nella sesta finale tutta italiana Conegliano ha mostrato al mondo la sua forza. Ma se nella semifinale contro Milano il gioco non era stato sugli standard abituali, nell’inedita finale contro Scandicci è stata invece semplicemente perfetto. E dominante. La squadra di Daniele Santarelli ha messo in mostra tutto il suo splendido repertorio lasciando alle avversarie solo poche briciole. Le 'Pantere' sono state superiori a Scandicci in ogni fondamentale, con una disinvoltura e un’attenzione quasi maniacale dei particolari. Nel terzo parziale, il più equilibrato, le toscane hanno provato a riaprire la partita ma nei momenti chiave l’hanno risolta sempre loro. L’Imoco Conegliano è destinata a passare alla storia di questo sport come la squadra più forte di sempre. Costruita prendendo anno dopo anno le giocatrici più forti, che l’hanno trasformata in una macchina invincibile senza apparenti punti deboli. Una squadra stellare arrivata al suo massimo splendore grazie agli innesti estivi di due autentiche leggende come la brasiliana Gabi e la cinese Zhu Ting, che in Veneto è rinata. Ma come ricorda spesso coach Santarelli i traguardi si raggiungono non solo con le giocatrici più forti, ma con umiltà, lavorando sodo e capendo che gli altri fanno di tutto per superarti. Tradotto: top players a disposizione del gruppo. Eccolo il grande segreto di Conegliano! Un’alchimia vincente che ha saputo far crescere la palleggiatrice polacca Joanna Wolosz e farla diventare la migliore nel suo ruolo. Per non parlare dell’opposta svedese Isabelle Haak , debordante in attacco come poche altre. O le centrali azzurre Fahr, Lubian e Chirichella, quest’ultima approdata a Conegliano con molti che la davano già quasi a fine carriera ma che invece si è rivelata determinante. Il Ct Velasco non potrà non tenerne conto in vista del Mondiale di settembre, dove l’Italia vorrà essere protagonista come a Parigi. Infine, il Libero più forte in circolazione, l'eterna Monica “Moki” De Gennaro. Unica 'Pantera' ad aver vinto tutti i 29 trofei che sono finiti nella ricca bacheca veneta. Da oltre dieci anni trasmette, dentro e fuori dal campo, i valori e lo stile Conegliano alle nuove compagne. E poi c’è lui, Daniele Santarelli. Il tecnico folignate ha esordito sulla panchina gialloblù il 14 ottobre 2017 e a Istanbul ha collezionato il 26° trofeo da capoallenatore di Conegliano. Se Conegliano ha vinto così tanto in questi anni è anche merito suo e della sua grande capacità di saper gestire tutte queste fantastiche atlete. Allenatore innovativo e soprattutto vincente nel dna, che sogna un giorno di sedersi sulla panchina della Nazionale italiana. Il successo di Istanbul è anche il frutto della programmazione di una società che non si accontenta ed è già pronta a centrare nuovi obiettivi. Che non si limitano soltanto alla parte sportiva. Non è un segreto, infatti, che l’Imoco Volley sogna un nuovo impianto più capiente del 'suo' Palaverde. E in quest’ottica il nuovo palasport di Venezia da 12.000 posti potrebbe fare al caso suo e ospitare alcune partite delle 'Invincibili' già nel 2026. Anche il movimento femminile italiano, che in Conegliano ha il suo fiore all’occhiello, gongola e si gode la sua Golden Age. Dopo lo storico oro olimpico di un anno fa, a Istanbul realizza un altro record: per la prima volta nella storia della più importante competizione europea sul podio c’erano tre club del nostro campionato. Un momento di grande splendore che ci fa quasi dire che “La pallavolo come la fanno gli italiani non la fa nessuno!”

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