Everton, Aaron Lennon torna ad allenarsi: “Grazie a chi mi ha aiutato”

Calcio
Aaron Lennon, 30 anni, da tre stagioni gioca con l'Everton (foto Getty)
lennon_everton_getty

In un comunicato affidato a Twitter l’ala dei Blues ha ringraziato chi gli è stato vicino in questi mesi difficili, dopo i noti problemi di salute mentale che lo avevano portato al ricovero

Dopo la brutta esperienza di due mesi fa, Aaron Lennon torna alla normalità in vista della nuova stagione. L’ala dell’Everton era stato ricoverato a inizio maggio dopo che la polizia lo aveva trovato in stato confusionale sull’autostrada all’altezza di Salford; gli agenti lo avevano quindi fermato e portato in ospedale per accertamenti sulle sue condizioni di salute mentale, e un portavoce del club aveva poi affermato che si trattava di una malattia legata allo stress. Dopo mesi di cura, oggi l’ala classe 1987 si sta preparando per la sua terza stagione con i Toffees, società in cui si è trasferito nel mercato invernale del 2015 in prestito per poi tornare a titolo definitivo nove mesi dopo. Nell’ultima complicata stagione ha realizzato un gol e un assist in sole 13 presenze, ma ora – con il comunicato apparso sul suo profilo Twitter, inattivo dallo scorso marzo, in cui ha ringraziato tutte le persone che lo hanno aiutato – sembra pronto a ricominciare da capo, sottolineando come non si debba aver paura di chiedere aiuto. Chissà se sfruttando gli assist del neo-tornato Wayne Rooney ricomincerà a correre fortissimo sulla fascia destra come ai tempi del Tottenham, ma intanto essere tornato alla normalità è già un grande risultato.

Lennon ha voluto ringraziare con un post su Twitter tutte le persone che lo hanno supportato in questo periodo complicato: familiari, colleghi, lo staff dell'Everton e dell'ospedale che si è preso cura di lui.

"Ciao a tutti,

è bello essere tornato dopo un periodo difficile. Ho vissuto una buona prima settimana di allenamento e non vedo l’ora di continuare.

Voglio ringraziare tutto lo staff e i pazienti del The Priory sia a Darlington che ad Altrincham e tutto lo staff del Salford Royal Hospital.

Il supporto che ho avuto dall’Everton, dal Tottenham, dai loro tifosi, dagli appassionati di calcio e dai membri del pubblico generale che erano preoccupati per me è stato incredibile.

È importante per me sottolineare che esiste un aiuto straordinario là fuori, e tutti quelli che sentono qualcosa al di fuori della normalità dovrebbero cercare supporto perché parlare è sempre un’ottima soluzione.

Per ultima cosa, vorrei ringraziare specialmente lo staff dell’Everton, i miei compagni e in particolare la mia famiglia e le persone che mi circondano.

Aaron"