Catania, Rigoli: "Akragas come una finale"

Serie C - Lega Pro
Pino Rigoli, allenatore del Catania (La Presse)
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L’allenatore rossazzurro: "Ci prepariamo a un match che nasconde insidie, voglio vedere lo stesso spirito mostrato contro il Matera. Bisogna essere concreti ed efficaci, sul piano del palleggio mi aspetto di più, abbiamo qualità ma ci manca la serenità"

Settimo posto in classifica, 35 punti e quattro risultati utili consecutivi a cui dare continuità. Il Catania di Pino Rigoli si presenta così alla sfida in programma contro l’Akragas, derby siciliano in cui i rossazzurri cercheranno la vittoria per consolidare la loro posizione in zona playoff. Dopo il bel successo contro il Matera i siciliani non vogliono fermarsi e nella conferenza stampa della vigilia l’allenatore del Catania ha presentato così il derby in programma domani: "Noi pretendiamo il massimo ma sappiamo ci sono anche gli avversari che non vogliono regalare nulla. Abbiamo l’obbligo di fare di più perché come media punti in trasferta siamo indietro, ma in settimana ho visto bene i ragazzi, dobbiamo fare la partita con l’atteggiamento giusto. Matera? Preparare queste partite è molto difficile, ma domani dobbiamo affrontare l’Akragas con lo stesso spirito, penso che nel calcio bisogna essere concreti ed efficaci, dovremo sfruttare le nostre caratteristiche. Sul piano del palleggio mi aspetto di più perché abbiamo le qualità, ma dal punto di vista mentale ci manca la serenità per farlo. L’obiettivo comunque, è sempre quello di fare gol".

Passato -
"Il mio passato all’Akragas? Sono rimasto in buoni rapporti con società e tifosi, si era creato un bell’ambiente e ho dei bei ricordi, ma nel calcio giocatori e allenatori passano, resta tutto alla società. Noi domani abbiamo una finale e siamo concentrati solo su quello che dobbiamo fare, ci teniamo tantissimo a fare risultato. Pensiamo partita dopo partita perché non possiamo permetterci di fare calcoli. L’obiettivo primario è fare punti contro l’Akragas, match fondamentale che nasconde insidie. Gli attori principali sono i calciatori, la società ci mette nelle migliori condizioni  per poter lavorare i complimenti vanno a loro. Sono cresciuti giocatori come Djordjevic, Drausio e Di Grazia - che come ho già detto è una mezz’ala che col Matera è stato bravo. E’ un ragazzo che può giocare ovunque, ma non bisogna snaturare le sue caratteristiche. Si può proporre anche come esterno".

Presente - "I tifosi sono eccezionali per il calore e la spinta che ci danno, il nostro obiettivo è creare entusiasmo, tifosi e squadra devono diventare un’unica cosa. Per quanto riguarda i calciatori con qualche problema fisico, Baldanzeddu ha un’infiammazione al ginocchio; Di Cecco ha questo problema alla caviglia ma il medico sta facendo un grande lavoro per recuperarlo. Monitoriamo spesso i giovani e abbiamo una buona Berretti che esprime anche un bel calcio e diversi ragazzi si allenano in pianta stabile con noi. Il futuro è loro e credo in queste potenzialità. A 20 anni non si è giovani, si deve essere pronti a giocare a calcio. Scoppa? Aveva bisogno di alcuni mesi per ambientarsi sotto tutti i punti di vista. E’ cresciuto tanto e ha dimostrato di avere qualità e quantità. Così come Bucolo. Non sono un allenatore integralista e credo di averlo dimostrato. Possiamo cambiare modulo in base ai giocatori che abbiamo a disposizione e alle strategie che vogliamo proporre. Abbiamo una rosa che ci permette di poter provare tante soluzioni e adottare sistemi di gioco differenti".