Juventus, Rincon: "Un sogno! Vinco col lavoro"
Serie AGiornata di presentazioni per i bianconeri, al termine del lavoro atletico svolto sul campo in mattinata, il neo acquisto bianconero ha parlato in conferenza stampa: "La trattativa è stata rapida, appena ho sentito dell’interesse della Juve non ho avuto alcun dubbio"
Le visite mediche nei giorni scorsi, la firma sul contratto e i primi allenamenti nel 2017 con i nuovi compagni. Questa mattina, poi, l’ufficialità della trattativa che ha portato Tomas Rincon dal Genoa alla Juventus. Un nuovo rinforzo per il centrocampo di Massimiliano Allegri, che ora dovrà inserirlo nei meccanismi tattici della sua rosa. Intanto, dopo le prime parole rilasciate al sito ufficiale del club, il venezuelano classe 1988 si è presentato in conferenza stampa per parlare dei suoi obiettivi e delle speranze che lo accompagnano in questi primi giorni da bianconero.
"Lavoro per dare sempre il massimo" - "Vorrei iniziare dicendo che in questi giorni mi è sembrato di vivere un sogno diventato realtà. Sono a disposizione, ringrazio tutti per la fiducia. Se ripenso a Genoa-Juve dico che avevamo trovato una formazione stanca dopo il Siviglia, mentre noi avevamo fame e volevamo dimostrare qualcosa contro una grande squadra. Cosa vorrei dare? Sto conoscendo tutti e provando ad adattarmi velocemente. Per me è un onore essere qui, posso garantire tanto lavoro e sacrificio cercando di vincere sempre. La trattativa è stata rapida, appena ho sentito dell’interesse della Juve non ho avuto alcun dubbio perché a me piace lavorare per vincere. Ho voglia di allenarmi, di giocare e di dare sempre il massimo".
Maglia numero 28 - "Le prime sensazioni sono state positive, abbiamo fatto test in questi giorni ma ho già capito che questa è una famiglia piena di campioni. Sono orgoglioso di poter lavorare con uno come Buffon. Poi ci sono tanti sudamericani, conoscevo già Sturaro e Mandragora e altri che avevo già affrontato sul campo. Ho scelto il numero 28 perché era libero. Mi piaceva l’8 ma ce l’ha Marchisio, quindi ho preso il numero della mia età. Posso fare tutto quello che vuole l’allenatore, non decido io dove giocare ma darò sempre una mano a tutti, prometto il 100%; ho salutato Allegri ma ancora non abbiamo parlato della mia collocazione tattica. Il fatto che io sia qui è una cosa meravigliosa per il Venezuela, il mio arrivo qui aprirà tante porte per i miei concittadini e io sono felice ed orgoglioso di questo. Perché mi chiamano El General? Me l’hanno dato in Germania i giornalisti e i compagni. Poi è rimasto e a me piace. Sono in forma, non so se giocherò già contro il Bologna ma sto bene".
"Sono un leader umile" - "Penso che ognuno ha un leader dentro da trovare e da tirare fuori, io cerco di lavorare anche su questo per crescere sempre come persona. Poi sono il capitano della mia nazionale e devo essere preparato per aiutare anche i più giovani. Ho l’umiltà sufficiente per voler imparare, non mi sento arrivato e so come bisogna comportarsi in mezzo ai campioni. Ripeto, sono a totale disposizione di tutti. Ho fatto un percorso lungo e ho sempre avuto un sogno. Sono cresciuto in Germania come persona e come atleta, in Italia Gasperini mi ha dato moltissimo e lo ringrazierò sempre: voglio dire a tutti che i sogni si realizzano e spero che oggi tutto il Venezuela tifi per la Juventus. Se ho preferito la Juve alla Roma? Dovrebbe rispondere il mio procuratore perché io ero concentrato solo sul campo. Posso solo dire che non ho avuto alcun dubbio".