Toro avanti, reazione Milan: alla fine è 2-2

Serie A

Allo stadio Olimpico Grande Torino succede veramente di tutto, ma alla fine arriva un pareggio. Dopo un primo tempo dominato dai granata che trovano il doppio vantaggio con i gol di Belotti e Benassi, la grande reazione rossonera della ripresa porta alla rete di Bertolacci e al pari di Bacca dagli undici metri. Sul 2-0, però, Ljajic sbaglia un calcio di rigore decisivo

TORINO-MILAN 2-2
Belotti 21' (T), Benassi 26' (T), Bertolacci 55' (M), rig. Bacca 60' (M)

IL TABELLINO - LE PAGELLE

Prendi due squadre giovani e votate all'attacco, mettile di fronte su un campo di calcio e alla fine come risultato otterrai Torino-Milan. E che risultato: pressing, giocate, accelerazioni, gol, rigori sbagliati, vantaggi e pareggi. E' successo veramente di tutto allo stadio Olimpico, ma alla fine sulla ruota del posticipo della 20esima giornata di serie A è uscito il punteggio più giusto. Un 2-2, che in fin dei conti accontenta tutti e nessuno, ma forse lascia deluso più i padroni di casa che i ragazzi di Montella. A fine gara,infatti, Mihajlovic è infuriato e con un pugno spacca anche il tabellone delle interviste, perché l'allenatore serbo sa benissimo che i suoi nel primo tempo avevano la partita in mano. Vantaggio, raddoppio e poi palla sul dischetto e tra i piedi di Ljajic per il gol che poteva chiudere la gara. E invece dopo l'errore del serbo dal dischetto il Toro si è fermato e il Milan è tornato a galla, recuperando poi nella ripresa. Montella invece in fondo può essere anche felice, non solo pr la reazione: i rossoneri rallentano rispetto al passo di Lazio e Napoli ma sono a tre punti dal quarto posto della squadra di Inzaghi e a quattro da quella di Sarri con una partita da recuperare. Basta che non sia pazza come quella di Torino.  

Il Milan gioca, il Toro colpisce: è fin troppo semplice il copione del primo tempo dello stadio Olimpico Grande Torino. La squadra di Mihajlovic, consapevole dell’ottimo momento degli avversari, decide infatti di aspettare e compattarsi, far sfogare la manovra rossonera e ripartire con devastante veemenza nel momento in cui riesce, molto spesso, a recuperare il pallone. I rossoneri lo tengono molto di più tra i piedi (alla fine del primo tempo il possesso palla dirà 70% a 30% a loro favore), ma almeno nei primi 30 minuti non riescono praticamente mai a tradurre la mole di gioco in occasioni degne di questo nome, cadendo invece nella trappola tesa loro dall’allenatore serbo. Le aggressioni granata in mezzo al campo funzionano bene e producono strappi micidiali ai quali la leggerezza dei giovani rossoneri non riesce proprio a opporsi. Il simbolo per eccellenza del gioco di Mihajlovic è sempre lui e sulle spalle veste il numero 9: Belotti corre, sgomita, pressa, si batte e, soprattutto, segna. Prima spreca a tu per tu con Donnarumma, poi al 20’, dopo due occasioni per Iago e Ljajic, trova la zampata che vale il vantaggio. Merito di un gran numero dell’esterno spagnolo arrivato in estate dalla Roma che si beve due rossoneri e serve Ljajic il cui destro, ciccato, diventa un assist perfetto per il Gallo. Il fuorigioco non c’è e il Toro è avanti.

Dopo il vantaggio la marea granata non si placa e il Diavolo passa dieci minuti letteralmente d’inferno. I padroni di casa sono ovunque: mordono, fuggono e trovano immediatamente la rete del 2-0 con Benassi che di tacco mette dentro un tiro-assist di Iago Falque al termine dell’azione simbolo dei primi 45 minuti. Inserimenti dei centrocampisti, grinta nel recupero del pallone, lucidità sotto porta: c’è tutto in questo Toro. All’appello ora manca solo Adem Ljajic, per il momento non pervenuto, e il serbo dopo 5 minuti dal 2-0 ha l’occasione per portare a tre le reti dei suoi. Falque viene steso da Abate al momento dell’ingresso in area e per Tagliavento è rigore, ma dagli undici metri l’ex interista si fa ipnotizzare da Donnarumma che parà così il secondo rigore al Torino in questa stagione dopo quello neutralizzato a Belotti nella prima giornata.

A questo punto, come spesso accade, il rigore sbagliato cambia la partita. Non nella dinamica, nemmeno nel risultato, ma di certo nella testa dei giocatori e nell’efficacia delle giocate del Milan. I rossoneri infatti ora attaccano con maggiore determinazione e riescono a trovare come mai erano riusciti prima la via della porta di Hart. Le occasioni sono tante negli ultimi 15 minuti del primo tempo e portano quasi tutte la firma di Suso, vicinissimo al gol in almeno 3 occasioni, ma sempre fermato dal portiere inglese di Mihajlovic. Bertolacci chiede anche un rigore, ma i granata per il momento resistono e possono essere soddisfatti: all’intervallo sono avanti di due gol.

Nonostante i 15 minuti di pausa l’inerzia della gara oramai è cambiata e la ripresa ricomincia con un Milan ancora più proiettato in avanti. E le parti, rispetto all’inizio del primo tempo, praticamente si ribaltano. I granata ora sono fermi e sembrano aver perso tutte le loro certezze, mentre i rossoneri assaltano l’area di Hart. Suso, Romagnoli, Paletta, Bonaventura e poi Bertolacci: 5 occasioni nel giro di 5 minuti. Fino al meritato 1-2, segnato proprio dal centrocampista arrivato dalla Roma per 20 milioni e rigenerato da Montella negli ultimi due mesi. Bertolacci esulta dopo il suo tap-in ravvicinato, ma la conferma che la palla abbia varcato la linea di porta nonostante il tentativo di Hart di respingerla arriva solo dalla goal-line technology. Il Toro non c’è più, il Milan sente profumo di  pareggio e, così come nel primo tempo sull’uno-due granata, dopo 5 minuti arriva puntuale il 2-2. Su un cross dalla destra Rossettini cintura Paletta in area e Bacca dagli undici metri non ripete l’errore di Ljajic nel primo tempo. 

Il diavolo ora potrebbe azzannare la preda e sbranare il Toro, ma siccome all’Olimpico la partita cambia di continuo, una volta ottenuto il 2-2 i giocatori del Milan tirano il fiato e l’equilibrio torna forse per la prima volta in questa serata a regnare. I granata comunque tornano ad attaccare, i rossoneri rispondono ed entrambe le squadre potrebbero trovare il gol del definitivo vantaggio. Belotti ci prova due volte (straordinaria una girata al volo dal limite dell’area che termina di poco a lato), Bacca risponde nell’altra metà campo. Poi ancora Ljajic e una grande potenziale occasione proprio nel finale per i rossoneri che fa infuriare Montella per l’assenza di un giocatore in mezzo all’area in grado di deviare il cross di Abate. Sarebbe stato forse troppo per questo Milan, che nel secondo tempo ha comunque dimostrato di essere squadra vera e di avere un grande spirito. Contro questo Toro, però, alla fine non è bastato.