Gianluigi Donnarumma-Milan, tutti gli scenari sul futuro

Calciomercato

Un’intervista fiume, Quasi due ore per spiegare i motivi del no al rinnovo. Ma anche per provare a disegnare scenari sul futuro di Gigio: "Non ho parlato con altri club e, per adesso, non ho intenzione di farlo. Pronto per il Real? Donnarumma è nato pronto. La Juve? Quando sarà svincolato potrà andare dove vuole. Ma conoscendolo…"

LE VERITA' DI MINO RAIOLA: LA CONFERENZA INTEGRALE

"Sono amico di Donnarumma fuori dal calcio - dice Mino Raiola-, ma sugli affari ci siamo scontrati spesso. La cosa migliore per lui oggi è andare via. Gigio è sereno ma molto molto triste. Prima aveva in testa solo una cosa: rinnovare. Poi ha seguito il mio consiglio. Dopo l'incontro di Montecarlo mi ha detto 'sinceramente Mino non me la sento'. Io da sempre sono stato pessimista, mentre lui è sempre stato troppo tifoso. L’altro giorno mi ha chiamato dopo la rottura, si è candidato per aiutare a far tornare il sereno, ma io in maniera brusca gli ho detto di no. La palla è nel campo del Milan. Se mi chiamano io ho il dovere di ascoltare perché il Milan è il datore di lavoro di Gigio. Anche se al momento non ci sono i presupposti per continuare. Ma non escludo nulla. Dovrebbero cambiare però i toni e i modi di qualcuno...".

Ipotesi Real Madrid

“Pronto per il Real? Donnarumma è nato pronto! Per andare a Madrid non ho bisogno di Galliani. La verità è che lo cercano in tanti, come già a 16 anni. Invece lui preferì il suo Milan. Il Milan era in vendita da due anni con tre diversi acquirenti. Così già un anno fa ho rifiutato il dialogo con Galliani, e lui mi ha rispettato. Era mio dovere prendere tempo perché c’era
poca chiarezza sul destino del club. E io dovevo tutelare il mio assistito sul futuro tecnico. Gigio non è troppo giovane per andare al Real. A Madrid hanno appena acquistato Vinicius, un sedicenne brasiliano, per 45 milioni… Se Gigio va all’estero non è un danno per il calcio Italiano. Verratti non ha mai giocato in A, eppure brilla al Psg. Cristiano Ronaldo ha lasciato subito il Portogallo ma dà tanto al suo Paese. E che dire di Van Basten, Gullit e Rijkaard e la loro Olanda? Emigrare spesso aiuta a crescere”.

Ipotesi Juventus

"Non ho parlato con Donnarumma di Juventus. Anche perché io non apro la porta a nessuno. Marotta ha il dovere per i suoi azionisti di cercare il meglio, ma credo che Gigio, per rispetto del suo Milan, non abbia in testa i bianconeri. Differenze fra Gigio e Pogba? Quando la Juve nel 2015 chiese a Paul di restare lo ha fatto con i dovuti modi. Tant’è vero che poi l’anno dopo Pogba è andato via con la soddisfazione di tutti".

Prezzo e clausola

"Premessa: io non faccio firmare contratti ai miei assistiti, con loro tutto si basa sulla fiducia. Ovviamente più loro guadagnano, più porto a casa anch’io. Ma non faccio cifre. Gigio non ha prezzo e comunque non lo faccio io: tocca al Milan. Io so che è l’unico portiere in grado di vincere più Palloni d’oro. In prospettiva è più forte di Buffon. Così come Buffon era più forte di Zoff. E’ l’evoluzione del ruolo. Fra 30 anni nascerà uno più forte di lui. La clausola? Alla richiesta/provocazione del Milan di inserirne una da 200 milioni, ho risposto con 10 milioni e 5 in caso di mancata Champions. Ma era semplicemente uno scambio di battute".

A proposito, Ibra e Balotelli dove vanno?

"Sta bene, ha tante offerte. Dagli Usa e non solo. L’Italia? Di certo non al Napoli. Invece il Milan non me l’ha chiesto, con Galliani sarebbe già qua. Ho litigato con il Barcellona per vestire Ibra di rossonero in passato. E si sappia che in tanti grandi club io ho più di un giocatore perché ho buoni rapporti con i dirigenti. Balotelli? È giusto resti a Nizza. Se il prossimo anno fa 20 gol merita di andare al Mondiale. Non so cosa pensi Ventura, per non mi sembra abbia grandi attaccanti".