Australia, Hamilton davanti: l'analisi dei tempi

Formula 1

Cristiano Sponton

Lewis Hamilton, Melbourne (Australia) - Foto: Getty Images
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L'ANALISI DELLE QUALIFICHE. Prima pole position stagionale per Hamilton che ha conquistato anche il nuovo record del tracciato di Melbourne. Lotta serrata tra il pilota britannico della Mercedes, la Ferrari di Vettel e Bottas. Il finlandese, alla prima qualifica sulla W08, si è difeso abbastanza bene. 

Dalla tabella in basso si può notare che tutti i top 5 hanno realizzato un tempo molto simile a quello ottenuto sommando i “best sector time”. Solo i due piloti Mercedes hanno ottenuto un tempo identico a quello ideale, a dimostrazione che nell’ultimo tentativo della Q3, sono riusciti a mettere insieme il loro giro perfetto.

Nella tabella potete osservare, inoltre, il miglioramento fatto dai piloti dalla Q2 alla Q3. Negli scorsi anni, in questo frangente, la Mercedes utilizzava della mappature della Power Unit molto spinte e riusciva a creare un gap considerevole rispetto alla Ferrari. Questa cosa non si è vista oggi, infatti, tra Q2 e Q3, il miglioramento di Hamilton e Vettel è pressoché simile. Questo lo si può spiegare in due modi: o Mercedes non ha utilizzato la mappatura da qualifica oppure anche Ferrari, in questo 2017, utilizza, nella fase cruciale della qualifica, un extra boost di potenza. Cosa che non riesce a fare Red Bull, il miglioramento di Verstappen è solo di 4 decimi. Anche il miglioramento di Raikkonen è stato piuttosto piccolo rispetto a quello ottenuto dal compagno di squadra.

Le velocità massime, rilevate nei punti di detection point tra Ferrari e Mercedes, sono similari e questo dimostra l’ottimo lavoro fatto dagli ingegneri diretti da Sassi, capo motorista di Maranello.
Interessante il dato rilevato sulla finish line da Sebastian Vettel, che è giunto sul traguardo con una velocità superiore a quella della Mercedes. A testimonianza che, la SF70H, è una vettura molto bilanciata, infatti, nelle passate stagioni, i piloti della Rossa soffrivano molto l’ultima curva del tracciato australiano. 

L’ultima tabella in basso, mette in evidenza il guadagno prestazionale rispetto alle qualifiche del 2016. Hamilton, autore della pole anche lo scorso anno, ha guadagnato 1,6s mentre le Ferrari intorno ai 2s. Dati interessanti, in quanto, ci si aspettavano dei miglioramenti più marcati. Ciò dimostra che queste vetture sono ancora molto acerbe e che la curva di miglioramento è notevole.

In ottica gara, tutti i piloti si sono qualificati nel Q2, con le gomme US. La strategia più probabile è quella ad una sosta, dai dati ricavati in questo fine settimana le Pirelli US possono arrivare a percorrere 22 giri e le SS ben 36 giri. Chi adotterà una strategia più aggressiva potrebbe optare per la doppia sosta, ma la grossa incognita di questa opzione sarà il traffico e la difficoltà nell’effettuare sorpassi.