Formula 1, GP Cina: l’analisi delle qualifiche

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Cristiano Sponton

Lewis Hamilton, qualifiche Shanghai (Cina 2017) - Foto: Getty Images
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Hamilton in pole position, partirà davanti a Vettel per soli 186 millesimi. E’ diminuito il gap chilometrico tra Ferrari e Mercedes, a testimonianza della competitività della SF70H. Ecco l’analisi completa delle qualifiche del GP di Cina.

Le qualifiche del GP della Cina si sono concluse con la pole position numero 63 per Lewis Hamilton. Prima posizione ottenuta grazie ad un ultimo giro fantastico, riuscendo ad avere la meglio sulla SF70H di Vettel di soli 186 millesimi. Dietro Vettel, distanziato di un millesimo di secondo, si è collocato Bottas che ha preceduto, di quasi tre decimi, Raikkonen.

Nella tabella qui di seguito sono messi in evidenza i migliori intertempi realizzati dai primi cinque classificati in griglia. Si nota chiaramente che entrambi i piloti Mercedes hanno realizzato nella fase cruciale del Q3 il loro best lap. Stessa cosa non si può dire per la Ferrari che, sia con Vettel sia con Raikkonen, poteva migliorare il proprio tempo rispettivamente di 0,055s e 0,128s. Miglioramento questo che non avrebbe comunque garantito a nessuno dei due piloti un vantaggio in griglia. 

Se confrontiamo il gap chilometrico tra le prestazioni della Mercedes e quelle della Ferrari, tra l’Australia e la Cina, possiamo notare come sia diminuito, a dimostrazione della competitività della SF70H. 

Analizzando i singoli intertempi di Hamilton e Vettel si evince che la maggior parte del gap che separa i due piloti è stato accumulato nel settore centrale. Un secondo settore in cui, la Ferrari, è rimasta fino al Q3 in una posizione sempre piuttosto dominante ma dove Lewis Hamilton, inutile negarlo, si è costruito nell'ultima fase delle qualifiche la seconda pole position della stagione 2017. In questo tratto di pista Vettel è stato più lento anche del proprio compagno di squadra.

Bene invece il terzo settore, che comprende il rettifilo più lungo del mondiale, lì Vettel ha accusato nemmeno un decimo di distacco dall’autore della pole position. Un settore positivo perché la Ferrari continua ad utilizzare un assetto aerodinamico più carico rispetto alla W08. Questa tipologia di assetto crea una maggior resistenza all’avanzamento, ma viene compensata dalla notevole potenza che riesce a sviluppare la nuova Power Unit di Maranello. Ciò si evince analizzando la velocità massima allo speed trap, dove, entrambi i piloti in Rosso, hanno velocità similari alla Mercedes che, in questo inizio di stagione, sta privilegiando assetti aerodinamici molto più scarichi. 

Rispetto all’Australia non si è notato nessun passo in avanti, in termini prestazionali dalla Red Bull. La scuderia di Milton Keynes, oltre alla mancanza di potenza (si può notare anche nella tabella sopra), manca anche di carico aerodinamico ed i piloti faticano a sfruttare gli pneumatici, specialmente gli anteriori, nella giusta finestra di funzionamento.
Il distacco chilometrico, nei confronti della Mercedes, è cresciuto leggermente in Cina. Gap accusato, non solo nel terzo settore (importante la potenza), ma suddiviso, quasi equamente, in ciascuno dei tre tratti. 

La gara di domani sarà molto interessante. I team, a causa dell’annullamento delle prove libere 2 di ieri, avranno pochi dati sulle potenzialità delle vetture con tanto carburante. Dovranno fare, inoltre, molta attenzione alla pioggia e chissà che l’assetto più carico di Ferrari non si riveli l’arma vincente, in caso di pista umida o bagnata.