F1, GP Azerbaigian: l'analisi tecnica delle libere

Formula 1

Cristiano Sponton

Red Bull, (GP Azerbaigian 2017) - Foto: Sutton Images
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L’analisi delle due sessioni di prove libere del venerdi a Baku: le scelte aerodinamiche viste in pista per Red Bull, Mercedes e Ferrari e le prestazioni in vista della qualifica. RB è andata forte con poco carico di benzina, mentre Vettel è stato il più veloce sul passo gara sia con le gomme “rosse” che con quelle “gialle”. Mercedes indecifrabile: bene Bottas ma Hamilton in grossa difficoltà

Red Bull

La Red Bull RB13 è la vera sorpresa di queste prove libere grazie alle ottime prestazioni offerte, in entrambe le sessioni, da Verstappen e Ricciardo. Alla vigilia, visto il lungo rettifilo di 2,2 km, non sembrava un circuito adatto alla monoposto di Milton Keynes che, come ben sappiamo, paga un deficit di potenza abbastanza importante nei confronti di Ferrari e Mercedes. Invece, almeno per ora, le prestazioni offerte da entrambi i piloti sono state piuttosto buone anche se, come vedremo in seguito, la RB13 ha brillato più con poco carburante che in configurazione da gara. 

La prima cosa da analizzare è il setup aerodinamico che è piuttosto difficile in quanto la pista alterna tratti molto lenti a rettifili lunghissimi. I team si sono presentati in pista con ali posteriori molto scariche. E’ il caso della Red Bull che ha montato sulla propria RB13 una versione di ala con un profilo principale "piatto" con sole due soffiature nella parte alta degli endplate abbinata ad un flap mobile con una corda molto ridotta accoppiato ad un piccolo nolder sul bordo d'uscita. Una Red Bull che pare seguire la strada del 2016 nonostante quell’assetto aerodinamico non abbia sempre funzionato nel migliore dei modi (bene in qualifica ma crisi con i pneumatici in gara). 

Mercedes

Qualcosa di simile a quanto fatto da Red Bull è stato messo in pratica anche dagli ingegneri della Mercedes che hanno portato a Baku un’ala anteriore modificata riducendo la corda dell’ultimo flap supplementare.  

Per ridurre ulteriormente la resistenza all’avanzamento, al posteriore, è stata utilizzata una versione di ala rivista rispetto a quella utilizzata in Canada. Come potete osservare dal disegno in basso è stato mantenuto il profilo principale a “cucchiaio” ma sono state ridotte le soffiature nella parte alta degli endplate. Un’ala che garantisce una miglior efficienza aerodinamica, in quanto, si va a caricare maggiormente la parte centrale, andando a scaricare le parti esterne che sono generatrici di deleteri vortici di estremità e quindi dell'aumento della resistenza. 

Ferrari

I tecnici di Maranello, invece, durante le FP1 hanno fatto una scelta completamente diversa rispetto a tutti gli altri optando per un’ala posteriore da alto carico. Durante la mattinata sono stati provati degli aggiornamenti nella parte terminale del cofano dove è stato posizionato un correttore di flusso per migliorare l’estrazione di calore dal cofano motore e incrementare il carico tramite il diffusore grazie ad un flusso più energizzato passante al di sotto dell'ala posteriore. Oltre a questa novità sono state provate delle telecamere FOM modificate nella forma dei supporti con l’aggiunta di una piccola soffiatura per alleviare lo strato limite che si forma tra la parte esterna del muso e i supporti delle telecamere per avere una minor resistenza all'avanzamento. 

Nelle FP2, la SF70H, si è presentata in pista con un assetto completamente diverso, in quanto, sono state abbandonate le novità provate durante il mattino ed al posteriore è stata montata l’ala a “cucchiaio” già utilizzata in Canada. Scelta di ridurre la resistenza all’avanzamento e privilegiare la velocità massima che è in linea con quello fatto da tutti gli altri team.

Le prestazioni delle vetture in condizioni da qualifica

I piloti analizzati sono stati molto bravi perché, pur girando su una pista piuttosto sporca, sono riusciti ad avvicinarsi molto al proprio ideal time. Con poco carburante la Red Bull RB13 si è dimostrata molto forte ma domani, Ferrari e Mercedes saliranno di potenza e per il team di Milton Keynes sarà piuttosto dura reggere il loro passo. 

Ferrari, come potete vedere dal grafico in basso, è stata, con Sebastian Vettel, la più veloce sul passo gara sia con le gomme “rosse” che con quelle “gialle”. La SF70H è sembrata essere molto a suo agio con il pieno di carburante mentre, in simulazione di qualifica, il margine di miglioramento sembra essere piuttosto ampio.

Indecifrabile la Mercedes che è andata molto bene sia in simulazione gara che in qualifica con Bottas, mentre Hamilton sembra stia attraversando uno dei suoi fine settimana “neri”. Il pilota inglese non ha un buon feeling con la vettura e questo lo si capisce dai tantissimi errori compiuti in pista.

Per ora la Ferrari è la scuderia da battere ma l’evoluzione della pista e il lavoro che faranno tutti i team a livello di assetto potrebbero cambiare le cose. Già dopo le FP3 potremo avere idee più chiare sul reale stato di forma di Ferrari, Mercede e Red Bull.