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NBA, Nikola Jokic e Denver sotterrano Golden State

NBA

La tripla doppia del centro serbo (17 punti, 21 rimbalzi e 12 assist) spinge i Nuggets alla vittoria di prestigio sugli Warriors, sotterrati dalle 24 triple dei padroni di casa che eguagliano il record della storia NBA

Da quanto la stagione NBA ha salutato il 2016 e ha dato via al nuovo anno solare, sono due gli attacchi che si sono staccati rispetto al resto della concorrenza. Il primo, ovviamente, è quello dei Golden State Warriors, che con 115.8 punti su 100 possessi continua la sua marcia verso il miglior record della lega. Nella partita di stanotte, però, i campioni della Western Conference (che detengono anche la terza miglior difesa della lega) hanno provato sulla loro pelle quanto possa essere devastante l’attacco dei secondi (a 114.2), i Denver Nuggets del sempre più dominante Nikola Jokic. Nonostante solo nove giocatori a referto — assenti Gallinari, Faried, Mudiay, Chandler, Arthur e il non ancora arrivato Mason Plumlee — è il centro serbo a guidare Denver alla vittoria più prestigiosa della stagione, prendendo lo scalpo eccellente degli Warriors. L’assenza di Klay Thompson (fermato da un problema al tallone) non giustifica il pessimo 8/32 dall’arco dei campioni della Western Conference, con uno Steph Curry da 1/11 da tre all’interno di una serata no da 4/18 al tiro per soli 11 punti.

Record di triple — Di tutt’altro avviso la serata dall’arco dei Nuggets, che ha assunto ben presto contorni storici. Dopo un primo quarto da 42 punti (il massimo concesso in questa stagione dagli Warriors) e un vantaggio di +12 al primo riposo, i Nuggets hanno messo ulteriori 13 punti tra loro e gli avversari nel secondo quarto, grazie a 16 triple nel solo primo tempo — il massimo pareggiato in una partita di regular season. Ne sono bastate altre otto nel secondo per pareggiare il record di sempre registrato dagli Houston Rockets contro i New Orleans Pelicans lo scorso 16 dicembre, da cui però si distanziano per le percentuali nettamente migliori (24/40 contro il 24/61 di Harden e soci) e l’avversario decisamente più complicato. Dei nove giocatori scesi in campo, solo Jokic non ha tentato neanche una tripla e solo Malik Beasley non ne ha segnata nemmeno una: tutti gli altri sette si sono iscritto alla festa, guidati dal 6/9 del rookie Juancho Hernangomez (27 punti e 10 rimbalzi, entrambi massimi in carriera), il 5/7 di Jameer Nelson (23 punti e 7 assist), il 4/7 di Gary Harris (16 punti) e il 4/8 di Will Barton (24 punti, 10 rimbalzi e 7 assist). Due errori in fila di Beasley e Jamal Murray hanno impedito a Denver di toccare le 25 triple, quota registrata solamente dai Cleveland Cavaliers nella storia della NBA (ma nei playoff e non in regular season).

Il regno di Nikola — Il miglior giocatore in campo è stato, ancora una volta, il centro Nikola Jokic, che con 17 punti, 21 rimbalzi (di cui 6 in attacco) e 12 assist ha registrato la seconda tripla doppia della sua carriera, con i massimi per rimbalzi e assist. L’ennesima prestazione eccellente della sua stagione in cui si è definitivamente affermato come il giocatore di riferimento per la franchigia del Colorado nonché uno dei più divertenti della lega da veder giocare, quantomeno in attacco dove è la ragione principale per la prolificità dei Nuggets. È soprattutto grazie a lui se Denver ha realizzato 34 assist su 48 canestri di squadre, facendo sprofondare gli Warriors anche sotto di 28 punti nel terzo quarto grazie a un netto dominio a rimbalzo (54 a 27).

La rimonta inutile delle terze linee — Le assenze di Thompson, Shaun Livingston (tornato a casa per la nascita di sua figlia), Zaza Pachulia e David West giustificano solo in parte la brutta serata di Golden State, apparsa sgonfia dopo aver speso tante energie fisiche e mentali nella partita di sabato a Oklahoma City. Il “solito” Kevin Durant da 25 punti e 10/16 al tiro non è servito a Steve Kerr per evitare il “blowout”, anche se le terze linee — McCaw, Clark, Looney, Weber e Jones — avevano riportato lo svantaggio sotto la doppia cifra sul 109-100, prima di essere ricacciati di nuovo indietro fino al 132-110 finale. Si tratta della nona sconfitta stagionale degli Warriors, le stesse registrate nella storica stagione passata da 73 vittorie, quando la sconfitta numero nove era arrivata alla 78^ partita disputata. Questa invece era solo la 55^, ma poco importa: si sapeva che in questa annata gli Warriors non avrebbero cercato di migliorare quel record (se mai qualcuno ci riuscirà), per concentrarsi di più sul gestire le energie in vista dei playoff. Dove potrebbero incontrare al primo turno proprio i sorprendenti Denver Nuggets: una serie che, dopo la partita di stanotte, promette di essere un po’ più divertente rispetto a quanto ci si potrebbe aspettare da uno scontro tra la prima testa di serie e l’ottava.