Subito eliminato Aaron Gordon, la finale tra lo sconosciuto Derrick Jones Jr. e Glenn Robinson III premia il giocatore dei Pacers che riporta il titolo di miglior schiacciatore NBA in Indiana dopo il trionfo di Fred Jones nel 2004
Dopo lo show nello spareggio finale dello scorso anno (perso contro Zach LaVine) è Aaron Gordon il favorito d’obbligo del concorso 2017, che ha in Derrick Jones Jr. l’incognita assoluta e in DeAndre Jordan e Glenn Robinson III due possibili outsider. Il primo a iniziare è il centro dei Clippers, che chiede a DJ Khaled di mettersi in posizione dietro la console e scattargli una foto mentre lo sorvola: solo 41 il punteggio ottenuto. Meno entusiasmante la sua seconda schiacciata, che ottiene solo 39 e condanna Jordan a una probabile eliminazione.
Gordon subito eliminato — Aaron Gordon prende il proscenio in compagnia di un drone, che porta in cielo il pallone e lo sgancia a pochi metri dal ferro: sul rimbalzo l’ala di Orlando si fa passare la palla in mezzo alle gambe e va al ferro. Missione fallita le prime due volte, centrata la terza, ma i giudici puniscono i primi errori: solo 38. Ancora peggio con la seconda schiacciata, fallita in tutti e tre i tentativi. Fine della corsa per Aaron Gordon.
Il primo 50 è per Glenn Robinson III — La temperatura sale notevolmente quando Glenn Robinson III fa registrare il primo 50 della notte, con una schiacciata in reverse eseguita scavalcando due persone una sopra l’altra. Nella seconda gli basta un 360 chiuso coprendosi gli occhi che gli vale il punteggio di 41 sufficiente a qualificarsi per la finale.
Il super “deb” vola in finale — L’attesa di tutti per scoprire le doti di “Airplane Mode” Derrick Jones Jr. viene soddisfatta quando alla prima schiacciata mette in fila quattro (!) persone e le sorvola atterrando al ferro: solo 45, però, giudizio un po’ troppo severo. Manica più larga alla seconda schiacciata, concepita insieme al compagno (o quasi) dei Suns Devin Booker, autore dell’assist sul lato del tabellone che Jones raccoglie prima di passarsi la palla in mezzo alle gambe e affondare la schiacciata. Il 50 è meritato, la qualificazione alla finale anche.
Emozione canaglia — Al momento decisivo l’emozione forse blocca il giovanissimo giocatore dei Northern Arizona Suns (o di Phoenix, se volete). Tre le persone che vuole saltare con la sua prima schiacciata, ma sono tre anche i tentativi e tre gli errori, per cui non va oltre un misero 37. Esibizione simile, ma con pallone schiacciato a terra — e soprattutto riuscita — gli regala addirittura un 50 (troppo generoso). Il totale è 87.
Padre tiratore, figlio schiacciature — Il padre di Glenn Robinson III — conosciuto come “Big Dog” fin dai tempi di Purdue University, poi a lungo a Milwaukee nella NBA — era conosciuto come grande tiratore e realizzatore. Suo figlio si incorona invece re delle schiacciate grazie a una prima schiacciata da 44 ottenuta con l’assistenza di Paul George e una seconda da 50, in cui al suo compagno si sommano la mascotte dei Pacers e una cheerleader, tutti in fila mentre Robinson III decolla e vola verso il titolo di miglior schiacciatore NBA 2017, il primo di un giocatore di Indiana dal trionfo di Fred Jones nel 2004.