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NBA, Anthony: "A fine stagione faremo i conti"

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Anthony

A tenere banco in casa Knicks è ancora una volta il contratto di Carmelo Anthony che rimanda ogni decisione a riguardo al meeting di fine anno con la dirigenza: "Metteremo tutte le carte in tavola"

In questa travagliata stagione dei New York Knicks sembra impossibile riuscire a spegnere definitivamente i microfoni su polemiche e retroscena che continuano a inseguirsi dallo scorso ottobre. Con la regular season diventata ormai una lunga agonia in attesa del liberi tutti del prossimo 13 aprile, a tenere banco dopo l’infortunio di Derrick Rose è come sempre la delicata posizione contrattuale di Carmelo Anthony. Legato ancora per due anni con i newyorchesi e con la malcelata volontà di proseguire la sua carriera almeno per altri quattro, a generare la polemica è la clausola “no-trade”, sottoscritta anche da Phil Jackson, che permette all’ex giocatore dei Nuggets di avere sempre l’ultima parola su tutte le trattative che lo riguardano, avendo anche eventuale il diritto di veto. Una situazione su cui il diretto interessato è il primo a glissare volutamente di fronte alle insistenti richieste. “Vedo quello che c’è scritto sul muro, le scritte… certo. Io le vedo. Tu non sai cosa ci sia scritto, ma io in realtà leggo quello che tu non vedi”. Come un moderno Nostradamus di blu-arancio vestito, il numero 7 resta volutamente criptico al solito assalto portato dai vari reporter: “No, ovviamente non ti dirò cosa c’è scritto”, sorride cercando invano di liberarsi da domande che gli faranno compagnia nelle prossime due settimane.

“Tutto verrà messo sul tavolo” - Poi però, tocca tornare seri: “Tutto verrà messo sul tavolo a fine anno, ne sono certo – racconta Anthony, commentando quanto accadrà a stagione conclusa-. Parleremo chiaro al meeting di fine anno. Onestamente non so cosa aspettarmi, ma ho delle ottime sensazioni”. Difficile fare previsioni, anche se le voci che accompagnano una situazione contrattuale così particolare sono inevitabili quando decidi di giocare in una squadra così tanto sotto i riflettori. “Il problema è che riguardo questa situazione tutti hanno un’opinione. Il fatto che si stia parlando di una squadra di New York, uno dei più grandi mercati al mondo, fa sì che tutti si sentano in diritto di dire come la pensano. Giusta o sbagliata che sia la loro opinione, anche soltanto osservando le cose da fuori, tutti esprimono il loro pensiero”. I tifosi e gli osservatori quindi hanno le idee chiare su cosa fare dei prossimi due anni di contratto che legano Anthony ai Knicks. Ma lui? “Non ho ancora analizzato le cose a fondo. Probabilmente aspetterò che finiscano le ultime partite e poi farò un ragionamento generale su tutto, ma non in questo momento”. Tutto rimandato quindi all’incontro di fine anno, l’unico modo per provare a non caricare di tensione questi giorni e chiudere al meglio la regular season. “Adesso penso solo a giocare, a scendere in campo e fare del mio meglio. Cerco di non avere altro per la testa per tutto il tempo che trascorro sul parquet: il basket è lo sport che amo e che pratico da decenni. Purtroppo in questi ultimi tempi non è stato così divertente come in passato e per questo sto cercando il modo migliore per tornare a gioire ogni volta che scendo in campo. Queste ultime partite serviranno proprio a questo: provare a tornare a sorridere mentre gioco”.