James Harden chiude con 35 punti, 11 rimbalzi e 15 assist nel successo di Houston su Sacramento. Vittorie esterne per Detroit e Toronto, vincono anche Phoenix e Los Angeles (con buzzer beater di D'Angelo Russell) nella corsa alla Lottery per il Draft
Sacramento Kings-Houston Rockets 128-135
Un primo quarto da nove triple a segno — i Rockets chiuderanno con 18/43 dall’arco — e 42 punti segnati indirizzano la partita verso gli ospiti, che approfittano di un James Harden extra-lusso per vincere solo la terza partita delle ultime sette (ma la 12^ su 13 contro Sacramento). Per la superstar di Houston arriva la 21^ tripla doppia stagionale con 35 punti, 11 rimbalzi e 15 assist, la sua 29^ gara con almeno 30 punti e 10 assist in stagione, ma Mike D’Antoni (che fa riposare Trevor Ariza, Eric Gordon e Nene) ha 21 punti con 6 triple a segno da Ryan Anderson e 18 punti a testa da Clint Capela e Lou Williams. Il migliore dei Kings è invece Skal Labissiere con 25 punti, seguito dai 20 con 11 assist di Ty Lawson, ma i padroni di casa pagano la scarsa serata al tiro da tre (solo 9/31).
Memphis Grizzlies-Detroit Pistons 90-103
Più della metà dei punti degli ospiti (52 sui 103 totali) arrivano da una panchina che recita da protagonista nel quarto quarto, quando Darrun Hilliard (3/3 da tre per 9 dei suoi 11 della frazione, 13 totali), Henry Ellenson (2/2) e Beno Udrih (1/1) mandano a segno 6 triple che condannano Memphis al ko. Detroit mette le basi per il vantaggio già con il parziale di 27-10 con cui chiude il terzo periodo costringendo i Grizzlies al secondo peggior quarto della loro stagione, dietro i 14 punti a testa di Reggie Bullock e Boban Marjanovic, che chiude anche con 10 rimbalzi. Coach Fizdale ha 15 punti da Mike Conley e 13 da Marc Gasol, ma nell’ultimo quarto li lascia in panchina di fronte all’evidenza della sconfitta, risparmiandoli per i playoff come fatto con Zach Randolph, in borghese fin dall’inizio.
New York Knicks-Toronto Raptors 97-110
La 50^ vittoria stagionale dei Raptors è quella che permette loro di assicurarsi il terzo posto nella Eastern Conference, chiudendo la pratica nell’ultimo quarto (12-0 di parziale e 34-22 alla fine) dopo aver sonnecchiato per più di tre quarti complice l’orario mattutino della sfida. I migliori sono come di consueto DeMar DeRozan (35 punti con 11/15 dal campo, superata quota 2.000 punti in stagione per la terza volta nella storia della franchigia dopo Carter nel 2000 e nel 2001) e Kyle Lowry (17 con 11 assist), mentre dall’altra parte il rookie Willy Hernangomez si è regalato una serata da massimo in carriera pareggiato con 24 punti e 11 rimbalzi, senza riuscire però a sopperire alle assenze di Anthony e Porzingis. Toronto chiude anche questa stagione con un record di 14-2 contro le rivali dell’Atlantic Division: nelle ultime quatto annate hanno perso solo 14 volte contro Celtics, Knicks, Nets e 76ers, a fronte di 61 vittorie.
Phoenix Suns-Dallas Mavericks 124-111
Dopo un primo tempo tirato, il secondo tempo della sfida tra Suns e Mavs si è trasformato nella sfida a chi schierava più giovani in campo, e ad avere la meglio sono stati quelli di Phoenix, che hanno colto la seconda vittoria in fila dopo tredici sconfitte consecutive. Il numero magico della sfida è il 21: tanti sono i punti dei due migliori marcatori di Phoenix (Devin Booker e T.J. Warren), altrettanti quelli di Dallas con Yogi Ferrell e Dwight Powell. Il migliore però è stato Tyler Ulis con la doppia-doppia da 20+10 assist, decisivo con 15 punti in un terzo quarto da 36-20 per i padroni di casa dopo che i Mavs avevano lasciato a riposo all’intervallo Nowitzki, Matthews e Noel (con Barnes e Curry fuori fin dalla palla a due). Con questo successo i Suns salgono a un record di 24-57, ma mantengono comunque una partita e mezzo “di vantaggio” per il secondo posto in vista della Lottery per il Draft.
Los Angeles Lakers-Minnesota Timberwolves 110-109
I Lakers infatti “non approfittano” della vittoria di Phoenix, prendendosi il quarto successo consecutivo (miglior striscia stagionale) grazie a un buzzer beater da tre punti di D’Angelo Russell. I punti numero 14, 15 e 16 della giovane guardia dei Lakers allo scadere (6/19 nella sua partita con 4 assist e 5 palle perse) hanno reso inutili due prestazioni mostruose di Andrew Wiggins e Karl-Anthony Towns, capaci di finire entrambi sopra quota 40 (41 il primo con 13/26 dal campo e 13/14 ai liberi, 40+21 il secondo con 17/22 al tiro) e protagonisti del parziale di 21-7 che aveva rimesso in piedi la partita sul finire del primo tempo. Non abbastanza per evitare la quarta sconfitta in fila (decima nelle ultime tredici partite) anche per colpa del massimo in carriera da 20 punti dalla panchina di Tyler Ennis. I Lakers continuano a vincere nonostante le implicazioni della Lottery continuino a sconsigliarlo, ma davanti a un’emozione come quella provata da D’Angelo Russell — la cui nonna era deceduta la mattina della partita — vale più di qualsiasi elucubrazione per il Draft.