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NBA, Cleveland chiude i conti: è 4-0 su Toronto

NBA

LeBron James e Kyrie Irving combinano per 62 punti e schiantano i Raptors 109-102. Ai canadesi non bastano i 65 di Ibaka, DeRozan e Joseph: è la fine del loro ciclo?

Quattro a zero. Senza appello e senza discussioni: a differenza di un anno fa, questa volta la distanza tra Cleveland Cavaliers e Toronto Raptors si è vista tutta. E certo, avere LeBron James dalla propria parte aiuta, così come non avere Kyle Lowry per due partite sarebbe un grosso problema per tutti, ma la sostanza non cambia: Cleveland è una squadra che lotta per il titolo, Toronto invece no – e questo, inevitabilmente, deve far nascere delle domande in Canada, specialmente con i contratti di Lowry, Ibaka e Patterson in scadenza. Ma ci sarà tempo per analizzare la loro situazione nel dettaglio: ora è il momento di parlare di una gara-4 che ha visto i soliti protagonisti in casa Cleveland, con LeBron James a realizzare un’altra partita da 35 punti con 9 rimbalzi, 6 assist e 11/22 dal campo e Kyrie Irving ad aggiungerne 27 con 9 assist e 10/24. Ma più del quanto, è il come e il quando le due stelle dei Cavs hanno realizzato i loro punti a impressionare: James ha scelto minuziosamente i momenti in cui colpire, ad esempio ricacciando indietro i Raptors ogni volta che hanno provato ad avvicinarsi; Irving invece ha preso in mano la partita offensivamente quando i padroni di casa avevano rimesso la testa avanti sul 93-92, realizzando completamente da solo un parziale da 11-2 che ha apparecchiato la tavola alla tripla del +11 di James, sigillo definitivo a una serie dominata in lungo e in largo da Cleveland.

Sfruttare i raddoppi

A Toronto rimane solamente il fatto di essersela giocata fino alla fine, partendo meglio nella gara (14-6 per aprire la partita, toccando anche il +11 nel primo quarto) e rientrando in corsa nonostante fosse sprofondata a -16 ad inizio secondo tempo. Proprio quando sembrava che i canadesi avessero mollato mentalmente e fisicamente, piano piano sono riusciti a rientrare in partita grazie agli sforzi di Serge Ibaka (miglior marcatore dei suoi con 23 punti), DeMar DeRozan (22 con 8 assist e 8/18 al tiro) e Cory Joseph (20 punti e 12 assist). I Raptors hanno dovuto fare i conti per tutta la gara con lo stesso tema tattico: i Cavaliers hanno mandato continuamente raddoppi su DeRozan sfidando tutti gli altri a segnare dall’arco. Fino a quando Toronto ha segnato quei tiri “comodi”, sono rimasti in partita andando anche avanti nel punteggio; non appena hanno iniziato a uscire, la difesa dei Cavs ha avuto vita facile nel contenerli e a punirli dall’altra parte, anche perché i Raptors non hanno dominato a rimbalzo (38-36 alla fine). Poi, nei minuti finali di gara, è stato LeBron James in prima persona a occuparsi della marcatura di DeRozan e i Cavs non hanno più avuto la necessità di raddoppiare il numero 10 avversario, spegnendo la luce all’attacco spuntato dei Raptors che ha chiuso col 47% dal campo ma solo con il 34.5% da tre.

Sempre più nella storia

I Raptors hanno anche perso i minuti delle panchine, con quella dei Cavs in grado di produrre 33 punti contro i soli 15 di quella dei canadesi. Sugli scudi per i campioni in carica soprattutto un Kyle Korver da 4/6 dall’arco per 18 punti, di cui 16 in un secondo quarto pittorico per efficacia e precisione al tiro, a cui se ne sono aggiunti 10 di Channing Frye, come al solito fondamentale come arma tattica dalla panchina per “aprire la scatola”. In generale Cleveland ha tirato col 39% da tre (19/41) chiudendo con 24 assist su 39 canestri realizzati: fin tanto che la palla ha continuato a girare, non hanno avuto alcun problema a tenere la doppia cifra di vantaggio; non appena la circolazione di palla ha smesso di funzionare, i Raptors hanno ritrovato coraggio per rientrare in gara. Ma l’ultimo quarto di Irving ha rimesso a posto tutto, permettendo ai Cavs di diventare la prima squadra di sempre ad aprire i playoff con 8-0 di record per due anni consecutivi, confermando la regola che li vede sempre vincenti (9-0) nelle partite in cui hanno avuto la possibilità di chiudere una serie. “Voglio congratularmi con i Cavs: sono una macchina perfettamente oliata che sta girando a pieni cilindri in questo momento” ha concesso coach Casey, la cui panchina è ora improvvisamente bollente dopo questa serie. Ma ci sarà tempo per tutti i ragionamenti sui Raptors: ora c’è solo da testimoniare l’ennesima pagina di storia scritta da LeBron James, che per il settimo anno consecutivo risponde presente all’appuntamento con le finali di conference, nell’attesa che dalla serie tra Washington e Boston esca la sfidante per i suoi Cleveland Cavaliers.