Morsi e rimorsi storici vent'anni dopo Tyson

Holyfield vince il match per la squalifica dell’avversario si conferma campione del mondo dei pesi massimi Wba. Una cintura in più che gli è costata parte dell’orecchio. Per Tyson arriverà una multa da tre milioni di dollari e la revoca (poi annullata nel 1998) della licenza per il combattimento –

Tyson diede tre morsi a Holyfield durante quell’incontro, Luis Suárez, invece, ha distribuito i suoi a tre avversari diversi. L’ultimo, quello più celebre, è quello dato a Chiellini durante al Mondiale brasiliano del 2014 nel match tra Italia e Uruguay –

Un morso alla spalla che è costato a Suárez una lunghissima squalifica. Nonostante ciò, il centravanti firma per il Barcellona con il quale vince tutto nel 2015. Chiellini e il centravanti avranno anche modo di chiarirsi proprio durante una partita di Champions tra la Juventus e i blaugrana –

La particolare pesantezza della squalifica rimediata dopo il morso a Chiellini era dovuta alla recidività del “vampiro” di Salto. Suárez, infatti, aveva già morso un avversario quando indossava la maglia del Liverpool. Era il 2013 quando l’attaccante “assaggiava” il braccio di Branislav Ivanovic in una partita contro il Chelsea –

Quello a Ivanovic, tuttavia, non era il primo morso di Suárez in carriera. In Olanda, infatti, ne aveva già fatto le spese Otmar Bakkal, calciatore di origini marocchine che militava nel Psv Eindhoven quando il Pistolero decise di morderlo alla spalla –

Sempre in Premier League, un altro caso di “football bite”. Nel 2006, Jermain Defoe, attaccante inglese allora al Tottenham, morde al braccio Javier Mascherano del West Ham dopo uno scontro di gioco apparentemente innocuo –

Se c’era un calciatore che sapeva farsi rispettare, questo era il portiere del Bayern Monaco e della nazionale tedesca Oliver Kahn. Anche lui, però, ogni tanto esagerava e si lasciava andare a comportamenti non esattamente sportivi. Per lui anche un morso all’attaccante del Borussia Dortmund Heiko Herrlich, il quale ammetterà successivamente che non era stato un vero e proprio morso e che Kahn era stato provocato –

Poteva mancare un morso in Italia? Ovvio che no. Lo sfortunato protagonista è Falcinelli, morso alla coscia da Nadarevic in occasione di Lanciano-Bari. Il centrocampista s’è subito affrettato a smentire ma il giudice sportivo non ha creduto alla sua versione e l’ha squalificato per tre giornate –

Non solo Premier e Bundes, anche la Liga ha il suo “morso”. In questo caso, si tratta di un morso molto ma molto particolare. Il protagonista è il calciatore del Siviglia Francisco Gallardo che non morde un avversario in un impeto di rabbia ma il suo compagno José Antonio Reyes durante un’esultanza. La particolarità del gesto sta anche nel posto in cui l’ex Arsenal ha ricevuto il morso: proprio lì… -

Non si morde solo in Europa, anche dal Messico arriva un “mordisco” e il protagonista è Juan Arango. Il venezuelano, con un passato in Bundesliga, addenta la spalla del suo avversario Jesus Zavala durante la partita tra Tijuana e Monterrey del 2015 –

Cambiando sport, ecco un morso direttamente dalla Nhl. Nella finale di Stanley Cup del 2011 tra Canucks e Bruins, Alex Burrows sembra mordere il dito dell’avversario Patrice Bergeron. La lega di hockey americana non squalificò Burrows perché non si riuscì a provare il morso dell’ala di Milwaukee anche se il suo avversario è stato visto con una vistosa fasciatura al dito al termine del match –

Tredici settimane di squalifica, invece, per Chris Ashton, rugbista dei Saracens (Premiership inglese) per aver morso non una ma due volte l’avversario Alex Waller del Northampton Saints –

Tra le poche cose non consentite in un incontro arti marziali miste c’è il morso. Evidentemente non deve pensarla così Tim Hague che durante il combattimento contro Joey Beltran a Montreal morde il ginocchio dell’avversario –

Del tutto diverso il morso dello spagnolo Serge Ibaka che durante il dunk contest Nba del 2011 riesce a schiacciare mordendo un peluche piazzato all’altezza del ferro –

Ancora più curioso il morso andato in scena nel match tra Thun e Zurigo in Svizzera. Una faina è improvvisamente entrata in campo, ma il difensore dello Zurigo, Loris Benito, s’è tuffato per catturarla. L’animale però ha reagito mordendolo alla mano e provocandogli un grande dolore -