La filosofia di vita e le frasi storiche di Alex Zanardi
il personaggioIl campione bolognese, sottoposto a un delicato intervento neurochirurgico dopo essere rimasto coinvolto con la sua handbike in un incidente stradale nel Senese, è un modello di vita, la sua "filosofia" ha ispirato generazioni di sportivi e non solo. "Non volevo dimostrare niente a nessuno, la sfida era solo con me stesso, ma se il mio esempio è servito a dare fiducia a qualcun altro, allora tanto meglio"
INCIDENTE ZANARDI, TUTTI GLI AGGIORNAMENTI DI SABATO 20 GIUGNO
"Quando mi sono risvegliato senza gambe ho guardato la metà che era rimasta, non la metà che era andata persa". In queste parole c'è tutto Alex Zanardi. Il campione, la leggenda. Un uomo capace di rialzarsi, dopo l'incidente che il 15 settembre del 2001 sulla pista di Lausitzring (in Germania) l'aveva privato dell'uso degli arti inferiori. Nel 2007 la svolta della sua "seconda" vita, con la partecipazione alla Maratona di New York nella categoria handbike: il bolognese coglie un incredibile quarto posto che gli apre la strada verso la gloria olimpica. Quattro ori tra Londra 2012 e Rio 2016 e 12 ai Mondiali, oltre agli argenti e i bronzi, 25 medaglie in tutto. "Così poche? Peccato, ho iniziato tardi...", scherzava ai nostri microfoni IronMan, sempre con la battuta pronta ma nel tempo diventato una vera e propria guida spirituale. "Credo che ognuno di noi tenda a guidare il proprio destino - spiegava - qual è l'orizzonte da inseguire. Poi ogni tanto capita che la vita si metta in testa di decidere per te... e anche con più fantasia! Per cui, se sai cavalcare ciò che accade, magari lo trasformi anche in una cosa bella. Come è accaduto a me: penso di essere riuscito a convertire il mio incidente in un'opportunità, perché tutte le cose che sto facendo oggi sono connesse alla mia condizione, è stato il biglietto di ingresso in un mondo nel quale mi sento molto comodo e ho avuto grandissime soddisfazioni. Se qualcuno mi avesse predetto, qualche anno fa, che sarei andato ai Giochi e avrei vinto un oro... gli avrei risposto: ma cosa ti sei fumato? Io faccio il pilota...".
"Drogatevi di sport!"
Amatissimo dalla gente e dai colleghi, si è raccontato anche attraverso dei libri (come "Volevo solo pedalare: ...ma sono inciampato in una seconda vita") scritti insieme a Gianluca Gasparini. E la sua "filosofia" ha ispirato generazioni di sportivi, e non solo. "Non volevo dimostrare niente a nessuno, la sfida era soltanto con me stesso, ma se il mio esempio è servito a dare fiducia a qualcun altro, allora tanto meglio"; e poi, con la sua solita, ironica naturalezza: "Ci si può drogare di cose buone e una di queste è certamente lo sport".