Nuova vita per Lichtsteiner: entra nel CdA dell'Hockey su ghiaccio Lugano
Altri SportL'ex difensore di Juventus e Lazio, dopo l'addio al calcio giocato dell'estate 2020, riparte dall'hockey su ghiaccio: farà parte del CdA della squadra di Lugano, massima serie svizzera. Il club: "Con la sua disciplina potrà rappresentare un modello per i più giovani"
A quasi tre anni dal suo addio alla Juventus, datato giugno 2018, Stephan Lichtsteiner riparte da un altro bianconero: quello dell'Hockey Club Lugano, formazione che gioca nella massima divisione del campionato svizzero di hockey su ghiaccio. L'ex terzino, che ha lasciato il calcio giocato nella scorsa estate dopo l'esperienza in Germania con l'Augsburg, non indosserà però il casco e i pattini al posto degli scarpini da calcio. Farà infatti parte del Consiglio di Amministrazione dell'HC Lugano. Un ruolo che, come comunica il club, sarà proposto e ratificato nel corso della prossima assemblea degli azionisti.
17 trofei in bacheca da pro, ora l'hockey su ghiaccio
"Onorato di far parte di questo grande club. Forza Lugano!" è stato il messaggio affidato ai social dall'ex difensore, che in carriera ha giocato con Grasshoppers, Lilla, Lazio, Juventus, Arsenal ed Augsburg con 620 presenze complessive, vincendo un campionato svizzero, sette campionati italiani, cinque Coppe Italia e quattro Supercoppe italiane, e ha giocato con la nazionale maggiore svizzera in 108 occasioni. Lichtsteiner non ha mai nascosto la sua passione per l'hockey su ghiaccio così come quella per gli orologi (dopo il ritiro ha avviato un'esperienza da tirocinante presso l'azienda Maurice de Mauriac). "Con valori come la disciplina, la costanza e lo spirito di sacrificio per arrivare al successo Stephan potrà rappresentare un modello per i giovani del club" aggiunge la nota dell'HC Lugano. Che chiarisce anche il ruolo che il 36enne avrà nell'organigramma: "In un mondo in cui sport e scienza sono sempre più strettamente legati, Stephan potrà anche fornire all’organizzazione bianconera preziosi impulsi nello sviluppo dell’area medica, forte di quanto vissuto in prima persona nel suo percorso professionale".