Chiara Obino, la dentista da record in apnea: "Io figlia dell'acqua scesa a -92 metri"

Chiara, qual è il tuo segreto? “Sto ancora cercando di scoprirlo. Ma non ci sono segreti, faccio cose che mi piacciono molto e quindi riesco a mettere tutta la mia energia in cose in cui credo e che veramente mi gratificano” Come si fa a trascorrere quasi tre minuti sott'acqua? È più un lavoro fisico o mentale? “Dico spesso che l'apnea è l'80% fisico e il restante 20% mentale. C'è una componente mentale fortissima perché devi vincere un po' le paure ataviche dell'uomo: il buio, la solitudine e il freddo. Ma nessuno scenderebbe oltre i 100 metri di apnea se non fosse certo fisicamente di essere in grado di sostenere lo sforzo per rientrare” Qual è il tuo legame col mare? “Mi sento veramente figlia dell'acqua. Il legame col mare è fortissimo, è il tempio dei miei giorni felici, dei miei giorni tristi e di tutte le mie emozioni. Da sempre è stato il luogo in cui ho trovato sollievo. Per me il mare è veramente un abbraccio materno e paterno” Quando sei lì sotto tra gli abissi, a cosa pensi? “In realtà sono molto focalizzata su quello che sto facendo, perché l'apnea è una performance molto tecnica che richiede di compiere delle azioni con una sequenza molto precisa e con una attività molto focalizzata. Nella apnea ricreativa, invece, mi godo le bellezze dei fondali, mi piace incontrare animali e vedere le barriere coralline. Mi piace tutto” Che consiglio daresti a un giovane per superare i propri limiti? “Certamente di fare un corso di apnea a chiunque, anche a chi non vorrà mai avventurarsi nelle profondità del mare, perché l'apnea ha una componente fortissima di ricerca di benessere. Ti insegna a riconoscere e gestire le emozioni, oltre alla respirazione naturalmente. Credo che sia un'esperienza per tutti di grande ricchezza” Parliamo del tuo palmarès: hai vinto tante medaglie e tanti trofei. Ma qual è la medaglia più rappresentativa per te? “Probabilmente la medaglia d'oro vinta ai Mondiali nel 2015 perché forse è stata la prima volta in cui ho capito che veramente potevo dire la mia nel mondo dell'apnea. Il mio percorso è stato particolare. Sono un'atleta longeva e ho iniziato anche relativamente tardi nell'apnea. Vincere un mondiale è significato capire che veramente c'ero e potevo dire qualcosa. Poi ho vinto tanti campionati italiani, ho realizzato cinque record del mondo, undici record italiani, undici titoli, ho vinto anche un bronzo e un argento ai campionati del mondo. Parteciperò ai mondiali anche quest'anno, però il momento in cui capisci che puoi dire la tua in un settore è speciale” Possiamo dire che per te l'apnea è un hobby. Tu cosa fai nella vita? “Io sono dentista di professione. Ho uno studio mio e mi piace moltissimo” Come fai a conciliare le cose con l’apnea? “Faccio delle cose che mi piacciono molto. Mi piace la mia professione, mi piace tantissimo andare sott'acqua, non potrei rinunciare mai e questo l'ho sempre detto. Mi piace essere mamma, ho due figlie e sono molto gratificata anche dall'essere mamma. Sono fortunata perché sono impegnata in cose che mi entusiasmano e quindi mi fanno sembrare tutto il percorso più semplice, anche nei momenti di grandi difficoltà” Una dedica che vuoi fare? “Alla mia famiglia, a mio marito e alle mie figlie che mi hanno sempre sostenuto, senza di loro probabilmente mollare sarebbe stato più facile che andare avanti” Hai nuovi obiettivi? "I campionati del mondo a settembre. Già esserci è una vittoria, ma non nascondo di avere ambizioni di podio. Quello è sempre il sogno, cercherò di dare il meglio di me”.

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Valentina Caruso