Essere il primo degli europei nei 400 metri ma restare fuori dalla finale per appena 8 centesimi. Davide Re chiude nono, il primo degli esclusi. “Sono triste, certo, ma non è una delusione. Ho comunque disputato una stagione in grande crescita. Scendere ancora sotto il muro dei 45 secondi vuol dire che essere tra i migliori”, commenta l’azzurro
Si ferma a poche decine di centimetri il sogno storico di vedere un italiano per la prima volta in finale nei 400 metri. Davide Re in semifinale corre un eccellente 44.85 a soli otto centesimi dal primato nazionale di 44”77 da lui stabilito il 30 giugno di quest'anno. Il 26enne di Imperia che si allena a Rieti sotto la guida tecnica di Maria Chiara Milardi, è il primo degli esclusi. Il suo è il nono tempo. La beffa è che il giamaicano Bloomfield è ottavo, conquista l’ultimo posto utile per entrare in finale correndo proprio in 44”77. Per Davide Re l’amarezza di una finale che sarebbe stata storica. Unica consolazione, seppur di valore, il fatto che l’azzurro sia il primo degli europei. Tra gli otto finalisti, infatti, non ci sono atleti del Vecchio Continente. Resta comunque una stagione da applausi per Davide Re. Lo studente di medicina è stato apace di correre per ben due volte sotto la barriera dei 45 secondi, entrando di diritto nell’eccellenza mondiale del giro di pista. Eliminati tutti gli altri azzurri. Out in semifinale anche Fofana nei 110hs (13.52), Folorunso (55.36) e Pedroso (55.40) nei 400hs. Eliminata Daisy Osakue nel lancio del disco.