Atletica, Mondiali staffette: due vittorie azzurre e il secondo posto della 4x100 uomini

Atletica
Lia Capizzi

Lia Capizzi

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A Chorzow, in Polonia, l’Italia festeggia i successi della 4x400 mista (Scotti, Trevisan, Mangione e Re) e della 4x100 femminile (Siragusa, Hooper, Bongiorni e Fontana, 43.79). Chiude al secondo posto la staffetta veloce maschile con Jacobs e Tortu, in virtù delle squalifiche di Brasile e Ghana

Tanti sorrisi, qualche smorfia e soprattutto tanto freddo. Le emozioni della seconda giornata dei Mondiali di Staffette a Chorzow (Polonia) non possono prescindere dal meteo quasi invernale, difficile gareggiare all'aperto quando il termometro segna 7 gradi, ma tant’è. Dopo la febbre azzurra del sabato sera, la sbornia a cinque cerchi della qualificazione ai Giochi di Tokyo di tutte e cinque le staffette, l’Italia festeggia due vittorie che sono una sorpresa. Grande merito alle velociste Irene Siragusa, Gloria Hooper, Anna Bongiorni e Vittoria Fontana che inaspettatamente possono fregiarsi del titolo di Campionesse del Mondo della 4x100 metri. L’Olanda ci mette lo zampino sbagliando totalmente l’ultima consegna del testimone (tra la Visser e la Sedney) e l’Italia ne approfitta senza esitazione vincendo in 43”79. Le novità nei cambi del quartetto azzurro, decisi dal CT La Torre e dal responsabile Di Mulo si rivelano azzeccate, lo spostamento in prima frazione della Siragusa e l’inserimento della Fontana che in ultima frazione si esprime con un crono lanciato di tutto rispetto (10”47). Spesso sottovalutate le ragazze della velocità meritano rispetto e considerazione, fa testo anche il loro settimo posto ai Mondiali di Doha 2019, a fari spenti loro ci sono sempre.

Alle Olimpiadi di Tokyo sarà invece inedita la gara della staffetta mista 4x400, uomini con donne, inserita nel programma delle competizioni dal CIO per cercare di modernizzare i Giochi, renderli più giovanili, urbani e soprattutto con una nuova sensibilità in termini di parità di genere. Si spiega così l’inclusione di molti eventi che comprendono entrambi i sessi anche in altri sport (nel nuoto, nel triathlon e nel tennis tavolo). Ad esser sinceri queste nuove staffette miste non hanno ottenuto un riscontro unanime, a volte risultano confusionarie, in alcuni casi mettono ancor di più in evidenza il divario fisico tra uomini e donne (vedi la 4x100 mista nel nuoto), ma generano spettacolo e soprattutto valgono una medaglia, è quindi un dovere investirci tempo e lavoro. Dopo il primo posto nelle qualifiche del sabato l’Italia si conferma anche in finale con Edoardo Scotti, Giancarla Trevisan, Alice Mangione e Davide Re. Un vero e proprio dominio, Scotti rimonta sul Brasile, la Trevisan con tenacia si porta in testa, alla Mangione e a Re il compito di amministrare il vantaggio per una vittoria in solitaria della 4x400 mista in 3’16”60 davanti al Brasile e alla Repubblica Dominicana. Tra tre mesi in Giappone ci sarà da divertirsi e l’Italia non vuole mancare.

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La 4x100 di Jacobs e Tortu è seconda grazie alle squalifiche degli avversari

Capitolo a parte per la 4x100 uomini che chiude al secondo posto dietro al Sudafrica del campione Akani Simbine (9’08 lanciato). Un argento va sempre festeggiato, certo, ma è anche vero che questa staffetta veloce aveva strabiliato nelle batterie del sabato (conquistando l’ambito Pass Olimpico), aveva il favore del pronostico, era accreditata di grandi aspettative. In finale gli azzurri mettono in scena una gara dal sapore agrodolce con due cambi imperfetti, lunghi ed incerti. Per dirla tutta, è un argento che vale come un regalo complici le squalifiche di Brasile e Ghana che avevano preceduto gli azzurri (arrivati quarti al traguardo) in aggiunta alle sanzioni di Germania e Olanda. Fausto Desalu soffre il freddo, la sua frazione in partenza non è delle più felici (10”80), Marcell Jacobs dimostra di essere in una condizione strepitosa con un lanciato clamoroso in 8”91. Forse la velocità del campione europeo dei 60 metri è così inaspettata per Davide Manenti (10”08) che nel ricevere il testimone dal bolide Jacobs si scompone e rischia addirittura di cadere. Il terzo e ultimo passaggio di testimone con Filippo Tortu è al cardiopalma. Per non oltrepassare il limite dei 20 metri della zona di cambio, pena la squalifica, il primatista italiano dei 100 quasi si ferma (il suo lanciato non a caso risulta 9”42), riparte ma la gara è oramai compromessa (38”71). Detto della squalifica del Brasile e del Ghana, arriva l’upgrade del quartetto azzurro al secondo posto. Prendiamo e portiamo a casa, ringraziamo del regalo, ma resta un po’ di amaro in bocca. Non cambia la percezione di una 4x100 maschile che può davvero far sognare. Fiducia e lavoro (nei cambi). 

Foto: COLOMBO /FIDAL
Il passaggio del testimone tra Desalu e Jacobs - Foto: COLOMBO /FIDAL

Le World Relays a Chorzow (voto 10 - con molta invidia- ai nuovi impianti della Polonia dedicati all’atletica) si chiudono con il fascino della staffetta del miglio. Arriva quinta la 4x400 femminile con Raphaela Lukudo, Eleonora Marchiando, Petra Nardelli, e Ayomide Folorunso (3’32”69) nella gara vinta da Cuba (3’28”41). Al maschile vince l’Olanda (3’03”45) con il quarto posto della 4x400 azzurra (3’05”11) di Lorenzo Benati, Alessandro Sibilio, Brayan Lopez e un convincente Vladimir Aceti che in ultima frazione corre in 45”48, miglior crono in assoluto di tutta la finale. La nazionale italiana può lasciare la Polonia con soddisfazione e con una cassaforte piena di Pass Olimpici, ora si torna a casa e ci si concentra sul via della stagione estiva individuale. Prima del Golden Gala a Firenze il 10 giugno ci aspetta un Meeting di Savona il 13 maggio che promette spettacolo.