Atletica, Jacobs: "Il record italiano nei 100 un'emozione, ora obiettivo finale a Tokyo"

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Grande soddisfazione per Marcell Jacobs, che al Memorial Ottalia ha battuto il record italiano dei 100 metri correndo in 9.95. "È una grandissima emozione - ha detto dopo la gara - devo ancora realizzare completamente. Sono cresciuto molto dal punto di vista mentale, ora l'obiettivo è la finale olimpica"

Da una parte l'emozione per un grande traguardo raggiunto, dall'altra lo sguardo rivolto già avanti con l'obiettivo di ottenere risultati ancora più importanti. Marcell Jacobs parla senza trattenere il sorriso dopo aver battuto il record italiano dei 100 metri, correndo in 9.95 al Memorial Ottalia di Savona (battuto il 9.99 di Filippo Tortu del 2018). "La stagione è iniziata veramente molto bene - ha spiegato Jacobs - soprattutto con il titolo europeo a marzo. Poi due settimane fa abbiamo visto la frazione che ho fatto ai Mondiali di staffetta e sapevo che ero molto in forma. Il mio obiettivo era arrivare qua e correre sotto i 10 non lo nascondo. E’ una grandissima emozione, che in realtà non ho ancora realizzato. Realizzerò nel letto guardando il soffitto perché non riuscirò a prenderò sonno...", ha confessato prima di soffermarsi sul percorso fatto per arrivare a questo risultato. "Sono veramente contento soprattutto per tutto il lavoro che abbiamo fatto - ha detto - i sacrifici che ci sono stati, le delusioni passate, che mi hanno portato oggi ad essere qua con il record italiano. Uno fatto a marzo nei 60 e uno a maggio nei 100. E posso andare meglio..."

Obiettivo Tokyo 2021

Marcell ha poi parlato dell'appuntamento più importante, i Giochi olimpici in progamma dal 23 luglio a Tokyo. "Fare questi risultati in un anno olimpico ti fa lavorare bene - ha spiegato - ed essere con la testa, non dico già in una finale olimpica, ma comunque sentire di essere già un protagonista e non andare là solo per partecipare. Sicuramente la finale è il primo obiettivo, anche perché nessun italiano ci è mai riuscito. Io spero di riuscirci e poi la ci si giocherà tutto quello che si ci si potrà giocare. Sicuramente tutto quello che sta accadendo in questa stagione sta accadendo per un motivo, e spero di proseguire così.

"Sono cresciuto a livello mentale"

Analizzando la sua crescita nell'ultimo periodo Marcell ha sottolineato l'importanza dell'aspetto mentale. "Una parte mancante del puzzle che stavo costruendo - ha detto - era l’aspetto mentale, che ogni tanto mi fregava. Anzi, molto spesso. Quando arrivavo a  un appuntamento importante, quando sentivo delle pressioni sulle spalle o delle aspettative andavo in tilt. Con la mental coach è stato un lavoro a livello personale molto profondo, non solo relativo a quello che può succedere in gara. Anche aver creato un team che mi non mi fa mancare nulla e mi crea le migliori delle condizioni possibili aiuta, perché prima ogni volta arrivavo alla gara con un problemino, un acciacco, c’era sempre qualcosa che non andava.

Sullo sviluppo della sua carriera Jacobs ha poi ricordato il cambio di specialità: "Avevo iniziato con il salto lungo, poi tanti infortuni e tanti problemi mi hanno costretto a cambiare. Ma questa situazione non mi ha fatto abbattere, anzi, abbiamo tirato fuori tutto il meglio che si poteva e quindi sono super contento". E visti i risultati ottenuti questo cambio potrebbe anche essere stata una svolta positiva, con la finale dei 100 metri di Tokyo nel mirino.