Gianmarco Tamberi: "Vincendo a Rio non avrei provato un decimo della gioia di Tokyo"

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Premiato ai Gazzetta Sports Awards con il riconoscimento 'Emozione dell'anno', Gimbo è tornato sulla medaglia d'oro nel salto in alto a Tokyo: "Non avrei potuto immaginare tutto in modo più bello. Avevo toccato il fondo, però mi ha permesso di viverla così". Un pensiero al "suo" basket e nuove sfide all'orizzonte: "Non vedo l'ora di gareggiare al Mondiale di Eugene"

"Quello che è successo quest’anno è pazzesco per il nostro sport: tantissimi si sono avvicinati all’atletica, fa davvero molto piacere e spero aiuti a farla rinascere". Parola di Gianmarco Tamberi, medaglia d’oro nel salto in alto ai Giochi di Tokyo, trionfo ex aequo con l’amico Barshim: "Dopo tanti anni che si insegue un obiettivo così grande si fatica anche a realizzare che sia vero. Non avrei potuto immaginarlo in modo più bello. Una vittoria che rimarca anche l'amicizia". Premiato ai Gazzetta Sports Awards con il riconoscimento 'Emozione dell’anno', Gimbo ha risposto alle domande dei giornalisti: "Matrimonio? Chiedete a Chiara, ho piena fiducia in lei. Il Mondiale di Eugene è una tappa fondamentale per confermare questo fantastico 2021. Non sarà semplice confermarsi ma nemmeno fare ciò che ho fatto: è stato come togliersi un peso enorme dalle spalle. Cinque anni a rincorrere questo sogno che sembrava irraggiungibile, esserci riuscito mi fa sentire la fiducia di tutti. Non vedo l’ora di gareggiare a Eugene, ora devo imparare a convivere con ciò che di nuovo mi circonda. Trovo importante comunicare e condividere il mio percorso fino a questo Natale, ma ovviamente mi sto anche allenando. Dal 2022 occhi solo all’obiettivo. In questi anni era la voglia di riscatto a spingermi. Noi atleti ci nasciamo con la voglia di vincere, non basta mai. La vittoria è come una droga".

"Vincendo a Rio non avrei provato quella gioia a Tokyo"

Gianmarco ha rivissuto nuovamente quello storico 1 agosto 2021: "Nel mio pianto dopo la vittoria si era rivisto tutto quello che ho passato in questi anni e nel volerci credere fino alla fine. Dopo l’infortunio del 2016 in tanti si ricordavano di me per quel momento: avermi rivisto dopo cinque anni con l’oro penso sia stato magico anche per loro. Mi sto allenando con costanza, ho sentito l’urgenza di tornare presto in pedana. Io e Chiara siamo stati in vacanza dopo la Diamond League, abbiamo respirato e ci siamo resi conto di quello che è successo. Se avessi vinto a Rio non avrei provato neanche un decimo della gioia di Tokyo. Ho toccato il fondo, però mi ha permesso di vivere il momento più bello".

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"Allenarmi al campetto di basket? Papà non è d'accordo…"

Tamberi a 360 gradi nella serata di premiazioni: "La cosa più strana che ho fatto dopo l’Olimpiade? Non ne ho fatte ancora molte, mi serve tempo per realizzare. I brividi sono la costante quotidiana, allucinante la festa che mi ha fatto la mia città. Quante volte mi sono ubriacato dopo Tokyo? Tante, sicuramente per brindare perché è stato un anno speciale dopo tante difficoltà. Con chi passerò il Natale? Sicuramente con la mia fidanzata Chiara e le nostre famiglie". E ancora: "Il basket? Papà non è d’accordo nel preparare la prossima stagione al campetto, meglio il campo d’atletica visto che stiamo preparando i Mondiali. Meglio Steph Curry o Ray Allen? Tutta la vita il secondo, ma razionalmente parlando Curry è utopia vera". Di nuovo in pedana ricordando Tokyo: "Un atleta non è mai sazio, nasci con la voglia di vincere e voglio rifarmi ancora. Ricevere un grazie è la cosa che mi piace di più, essere d'ispirazione è una delle cose più belle della vita. Ringraziare Chiara prima delle Olimpiadi è stato doveroso, lei come i miei amici e la mia famiglia. Quello che ho passato lo sappiamo tutti, ma come l’ho vissuto solo chi mi è stato vicino. Dopo tante notti insonni, lacrime e paure, ne è valsa la pena".

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