Il neo campione del mondo di salto in alto commenta la gara che lo ha portato alla conquista della medaglia d'oro: "Sapevo che potevo rovinare la mia gara solo con la mia testa ma sono rimasto concentrato. Dopo aver cambiato allenatore avevo paura, ma questa medaglia è anche di mio papà". Sull'esultanza: "Io sono fatto così, esprimo tutte le mie sensazioni, ho battuto dei supereroi"
TAMBERI, ORO MONDIALE NEL SALTO IN ALTO - RISULTATI DEL 24 AGOSTO LIVE
Una felicità sfrenata, una gioia espressa con un'esultanza, come nel suo stile, sopra le righe, Gianmarco Tamberi è campione del mondo nel salto in alto. L'atleta azzurro esprime tutta la sua soddisfazione al termine di una gara tiratissima e durante la quale non ha sbagliato praticamente nulla: "Quando entro in pedana so di poter fare la differenza, so quante persone investono su di me, a cominciare da mia moglie, perché questo non è uno sport individuale ma è fatto di tante persone, riuscire a battere questi atleti che sembrano supereroi merita un festeggiamento del genere - dice - Avevo fatto un grande riscaldamento, sapevo che potevo distruggere la mia gara perdendo concentrazione, sono riuscito a restare concentrato, a mio modo, dimostrando le mie sensazioni, il mio segreto è essere me stesso in pedana e al momento del bisogno, quando gli altri hanno sbagliato, è servito, non potevo perdere questa chance".
"Avevo paura dopo aver cambiato allenatore, ma questa medaglia è anche di mio papà"
Un Tamberi partito per quest'avventura che si è chiusa con un titolo mondiale dopo aver cambiato tanto: "La paura quando cambi è tanta, dopo tanti anni con la stessa persona non è facile cambiare, uscire dalla zona di comfort - spiega ancora - Mio padre mi ha insegnato a saltare ma avevo bisogno di un cambiamento, mi sono caricato io stesso di tante responsabilità che prima erano in capo a lui, in tanti avevano dei dubbi. Avevo chiesto a Michele e Giulio di allenarmi in maniera particolare, loro sono pazzeschi insieme, c'è anche un lato sentimentale da parte loro che con mio padre mi mancava, senza dubbio questa medaglia è merito anche di mio papà nonostante non ci parliamo da tanto tempo, ma lui mi ha insegnato a saltare, non ho imparato da solo".