Tamberi, premiazione e retroscena dopo l'oro nell'alto ai Mondiali di atletica

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Gianmarco Tamberi, il giorno dopo l'oro storico nel salto in alto a Budapest, svela il segreto del successo: "Nel riscaldamento ho saltato una misura che valeva una medaglia, forse ho creato il panico tra gli avversari. Il record di Sotomayor? Ci penso, un centimetro alla volta". Poi la premiazione, l'inno e un altro show di Gimbo

TAMBERI, ORO MONDIALE NEL SALTO IN ALTO

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Il giorno dopo la storica vittoria nella finale mondiale di salto in alto a Budapest, Gianmarco Tamberi ha parlato delle sue emozioni, dei segreti del suo successo sulle pedana ungherese. Ha fatto la storia Gimbo, primo italiano dopo Alberto Cova a vincere Europei, Mondiali e Olimpiadi. 

"Con il riscaldamento ho destabilizzato gli avversari"

"Tecnicamente ho fatto il miglior riscaldamento, ho saltato bene, una misura che poteva valere anche una medaglia. (VIDEO). Probabilmente ho creato il panico anche tra gli avversari, che hanno visto un rivale saltare così. Forse li ho destabilizzati. Io come Bolt? Mi sembra eccessivo, mi prendo quello che ho fatto ma non penso di meritare l'accostamento con una leggenda come Usain". 

"Record Sotomayor, ci pensiamo un centimetro alla volta"

"Ho detto che il record del mondo di Sotomayor (2.45, ndr) non è impossibile, ma penso si debba fare un gradino alla volta. Il mio obiettivo è superare i 2.40 nel 2024, poi un centimetro alla volta vedremo se sarà per me o per la nuova generazione". 

La premiazione di Tamberi a Budapest

Gianmarco Tamberi ha ricevuto oggi la medaglia d'oro vinta ieri sera nella finale di salto in alto a Budapest. La cerimonia è avvenuta nella Medal Plaza della capitale ungherese, in cui è risuonato l'inno di Mameli: l'azzurro ha condiviso il podio con JuVaughn Harrison e Mutaz Barshim.

"Sarebbe un onore fare il portabandiera azzurro"

Poi le parole alla Fidal, a margine della premiazione: se il presidente del Coni Giovanni Malagò chiedesse di fare il portabandiera alle Olimpiadi di Parigi? "Sarebbe un onore immenso, il coronamento di una carriera, un premio che mi farebbe tantissimo piacere, anche se altri atleti se lo meritano almeno quanto me, se non di più. Con Malagò ho un bellissimo rapporto e lo ritengo ‘il’ presidente perché mette gli atleti nelle migliori condizioni possibili per fare sport e per questo devo ringraziarlo". 

"Mi sono venuti i brividi rivedendomi in tv"

"E' difficile realizzare, mi sono venuti i brividi rivedendomi in televisione - ha detto in conferenza stampa -. Me lo ripetevo come un mantra. Era davvero difficile raggiungere quel titolo mondiale, mi piace uscire nei momenti importanti e cogliere le opportunità. Mi manca il 2.40, ma la priorità era stare bene".