L'atletica è azzurra: è la migliore Nazionale di sempre
europeiE' stata una notte indimenticabile quella di sabato 8 giugno agli Europei di atletica a Roma. Tre ori azzurri in 42 minuti, sei medaglie in una notte, dieci in due giorni, ancora due e sarà il miglior medagliere di sempre nella storia degli Europei di atletica
Una serata che si ricorderà per decenni: tre ori azzurri in 42 minuti, sei medaglie in una notte, dieci in due giorni, ancora due e sarà il miglior medagliere di sempre nella storia degli europei di atletica. Ma questi sono solo numeri, tutt’altro che freddi, ma pur sempre numeri. Perché poi ci sono le facce: quella sorniona del campione olimpico che vede avvicinarsi uno sfidante in casa e quasi se ne rallegra, anche perché al momento davanti c’è ancora lui. I 100 di Jacobs in 10.02, tempo buono, da titolo europeo ma ancora lontano da uno standard da medaglia olimpica. Chituru Ali fa 10.05: è primato personale, per ora basta per la felicità, ma non per un oro. Il semplice primato personale, che poi è anche quello italiano dei 110 ostacoli, non sarebbe bastato a Simonelli per assicurarsi il primo posto: 13.21 prima di questa gara, 13.20 in semifinale, ma l’avversario in finale chiude in 13.16. Poco male, Lorenzo non lo batte, il suo personal best, lo frantuma: 13.05 ed è il primo oro europeo di una carriera solo all’inizio, che già a Parigi, con questi crono, potrebbe salire ulteriormente di rango.
Da Fabbri a Furlani
Andando a ritroso nella serata stupefacente dell’Olimpico c’è Leonardo Fabbri, il ragazzone toscano argento ai Mondiali di Budapest nel getto del peso: a lui il primato personale, che anche in questo caso coincide con il record nazionale, non serve: fa 22.45 e tutti al loro posto. Oro con vista su Parigi, dove proverà a superare la barriera dei 23 metri. Comincia la propria prova quando Mattia Furlani già si sta assicurando l’argento con meno rimpianti che si possa immaginare: fa subito 8.38, migliorando di 2 centimetri il proprio personale (sì, è una costante della serata) e il proprio rivale, che per inciso è campione olimpico, fa meglio di lui in 5 salti su 6. L’argento perfetto, come dire: “sei ancora il più forte, amico, non c’è che dire. Per ora”. E poteva mancare una medaglia dalla marcia? È il bronzo di Francesco Fortunato, che fa le veci di Stano e le fa bene: alle Olimpiadi una possibilità in più per eccellere. Ma per pensare a Parigi c’è tempo: per ora godiamoci la migliore Nazionale azzurra di sempre.