La corsa infinita di Terry Fox: ancora oggi il mondo corre per la sua causa

Fino ai 18 anni la vita di Terry Fox è quella di un ragazzo qualunque. Terry nasce il 28 luglio del 1958 a Winnipeg, in Canada, nella provincia di Manitoba, ma cresce a Port Coquitlam, vicino alla più nota Vancouver. Fin da bambino ama lo sport e il suo sogno è diventare insegnante di educazione fisica per trasmettere la sua passione ai più piccoli. Studia, corre e si diverte. Eccelle soprattutto nel basket e nel nuoto. Ma a 18 anni la sua vita cambia: gli viene diagnosticato un tumore osseo, l’osteosarcoma. Per salvarlo, i medici devono amputargli la gamba destra sopra il ginocchio. Un colpo durissimo per chi ha sempre sognato di vivere e lavorare praticando sport. Eppure Terry trova la forza non solo di rialzarsi, ma anche di rimettersi in movimento. Durante i giorni di convalescenza in ospedale, vede da vicino la sofferenza di tanti bambini malati di cancro e capisce l’importanza della ricerca scientifica. Così decide di trasformare il proprio dolore in energia positiva: tornerà a correre, ma per una causa più grande. Il progetto è a dir poco ambizioso: vuole attraversare di corsa tutto il Canada per raccogliere fondi da donare alla ricerca contro il cancro. Il 12 aprile 1980, a 21 anni, parte da St. John’s, sull’isola di Terranova. La sfida che decide di intraprendere è enorme: correre l’equivalente di una maratona al giorno – 42 km! – con una protesi al posto della gamba amputata. Chiama la sua impresa ‘Marathon of Hope’ e in poche settimane conquista l’attenzione del Paese. I giorni passano e sempre più persone iniziano a seguirlo, a sostenerlo e a unirsi a lui per qualche tratto. Terry corre quasi ogni giorno dalle 4.30 del mattino fino a sera, e quando non corre si ferma a parlare con studenti, cittadini, giornalisti e curiosi per spiegare il suo progetto e trasmettere il suo messaggio di speranza. Ma il 1° settembre dello stesso anno, dopo 143 giorni e 5.373 km corsi, è costretto a fermarsi: il cancro è tornato, questa volta ai polmoni. Meno di un anno dopo, il 28 giugno 1981, Terry muore a soli 22 anni. La sua corsa, però, non si ferma. Nasce la ‘Terry Fox Run’, corsa non competitiva e benefica che si tiene ogni settembre in oltre 60 Paesi. Grazie a lui e alla sua corsa sono stati raccolti dal 1980 a oggi più di 850 milioni di dollari per la ricerca sul cancro. Nasce anche la ‘Terry Fox Foundation’, che lavora per realizzare il suo sogno: un mondo senza cancro. “Terry ha iniziato una maratona contro il cancro, insieme possiamo finirla”, recita il sito della fondazione. Durante la sua ‘Maratona della Speranza’ Terry disse: “Voglio dare un esempio che non verrà mai dimenticato”. E c’è riuscito. La sua storia è stata raccontata da statue, film, serie e documentari. Nel 1985, quattro anni dopo la sua morte, il diciottenne canadese Steve Fonyo – anche lui amputato di una gamba – completò i 7.924 km mancanti, portando a termine l’impresa iniziata da Terry. In Canada, Terry Fox è ancora oggi considerato un eroe nazionale. Nel 1999 un sondaggio lo ha eletto ‘il più grande eroe del Canada’, e nel 2004 il programma televisivo ‘The Greatest Canadian’ lo ha collocato al secondo posto dietro il politico Tommy Douglas. Ma più di ogni riconoscimento, conta il fatto che la sua corsa continua ancora oggi. E proprio oggi, 14 settembre 2025, il mondo corre di nuovo la ‘Terry Fox Run’. Quarantacinque anni dopo l’inizio della sua ‘Maratona della Speranza’, il messaggio di Terry è più vivo che mai.

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Emiliano Tomasini