Golf, quando Tiger Woods incontrò Sam Snead

Golf

Francesca Piantanida

Il piccolo Tiger nel 1982 aveva solo 6 anni. E aspettava di ricevere l'autografo dal suo idolo. Quel Sam Snead che con la vittoria in Giappone ha eguagliato, festeggiando così, a soli 43 anni, le 82 vittorie in carriera nel Pga Tour

C’è una foto che sta facendo il giro del mondo. E’ lo scatto di Tiger con Sam insieme nel 1982. Aveva solo sei anni Tiger Woods quando aspettava di ricevere l’autografo del suo idolo, Sam Snead. Oggi, a quarantatre anni, la Tigre festeggia quota 82, il benchmark per il maggior numero di vittorie sul Pga tour come il grande ‘Slammin Sammy’, capace di raggiungere questo traguardo a cinquantadue anni suonati.

 

Il successo dello scorso weekend in Giappone, in occasione del Zozo Championship, segna per Tiger l’ennesimo record, l’ennesimo risultato sopra ogni aspettativa in una carriera costellata di alti, con 15 major e 683 settimane trascorse da numero uno del mondo. Ma disseminata allo stesso tempo di molti punti bassi. Sono i numeri che rendono ancora più incredibile la sua storia. La storia di uno degli highlander del golf o forse dello sport globale. 1876 giorni di vuoto tra il suo 79esimo successo, quello al Bridgestone Invitational dell’agosto 2013 e l’80esimo sigillo della carriera al Tour Championship 2018. 3954 giorni trascorsi tra il 14esimo ed il 15esimo major, un successo arrivato soltanto quest’anno ad aprile al Masters sul percorso dell’Augusta National. 1199 del mondo nel Dicembre 2017. Oggi numero 6 della classifica mondiale.

 

23 anni di storia sportiva tra grandi vittorie, problemi personali e soprattutto fisici come quelli al tendine d’achille, alla schiena e in particolar mondo al ginocchio sinistro. Cinque gli interventi a cui si è sottoposto. Il primo nel 1994 quando non era ancora nemmeno professionista. L’ultimo giusto prima di giocare lo scorso weekend in Giappone. Una vita vissuta da combattente tra il 1996 ad oggi.

 

Una vita dove il suo primo nemico è sempre stato il suo corpo incapace di stare al passo con la testa e quel carattere da duro forgiato dal padre fin da piccolissimo. Oggi, la vittoria numero 82, è un’altra pietra miliare di un’avventura sportiva che al momento appare la più lunga di sempre, più di quanto anche lui stesso avrebbe mai sognato.