Federica Pellegrini: "Continuerò fino a Tokyo 2020, poi cercherò uomo della mia vita"

Nuoto

Sul palco dell'Auditorium Santa Chiara di Trento Federica Pellegrini grande protagonista del Festival dello Sport tra ricordi, gioie, delusioni e prospettive per il futuro

Federica Pellegrini è stata ospite della giornata conclusiva del Festival dello Sport di Trento. La numero 1 del nuoto italiano ha tanti ricordi e medaglie, ma anche le idee chiare per il futuro: "So che mi aspettano due anni tosti ma ho deciso di continuare a fare la cosa che più mi piace, nuotare" confessa Federica.

"Per me oggi la felicità più grande è il nuoto, allenarmi, fare la cosa che più mi piace. Nel 2019 ci saranno i Mondiali in Corea e poi l'anno dopo farò la mia quinta olimpiade, a Tokyo. Sarà una preparazione tosta in questi due anni e con il mio allenatore Matteo decideremo il da farsi, ma è una cosa personale tra me e lui", aggiunge senza svelare altri particolari della preparazione ma raccontando un po' della sua ricchissima vita agonistica: "Il record a cui tengo di più è quello dei 200 sl fatto ai Mondiali di Roma (1'52"98). A parte che è l'unico rimastomi - scherza - ma effettivamente è quello a cui sono più affezionata. Se devo pensare al momento più alto della mia carriera dico Pechino 2008, insieme ai Mondiali di Roma 2009, credo siano stati i momenti migliori di atleta. Ho vissuto sensazioni uniche che sento ancora oggi".

Ci sono state anche cocenti insuccessi, come a Londra 2012 ("la delusione più grande, è stato un calcio allo stomaco") ma anche straordinarie resurrezioni, come i Mondiali 2016 in Ungheria: "Il quarto posto di Rio mi aveva destabilizzato. Non ci stavo, allora mi sono buttata negli allenamenti. A Budapest volevo solo una medaglia, non pensavo certo di battere la Ledecky. Quella resta la vittoria più emozionante della mia carriera, forse perché la piu' combattuta o forse per l'età".

Superata la soglia dei 30 anni ad agosto, Federica chiarisce di aver pensato di lasciare, "ma poi ho deciso di andare avanti, gli allenamenti non mi pesano. Questa estate mi sono trovata davanti a un bivio: fermarmi o andare avanti, sapendo che dopo il nuoto c'è una vita che mi aspetta, ma il nuoto ancora mi piace, al di là di quelli che possono essere o meno i risultati. Così per la prima volta nella mia vita ho ascoltato anche chi mi stava vicino e mi sono fatta influenzare. Non sapevo che strada scegliere e mi hanno consigliato gli altri e così mi sono ributtata negli allenamenti".

C’è spazio anche per il ricordo di Alberto Castagnetti, scomparso nove anni fa, "un secondo padre, la mia guida, quella perdita, a 21 anni, in piena crescita, è stata devastante. Ho cercato, negli anni, di ritrovare quella figura cambiando tanti allenatori ma non l'ho mai più  trovata", gli amori passati ("Luca Marin e Filippo Magnini sono state due grandi storie d'amore") e spera che i "prossimi 30 anni siamo  intensi, belli e interessanti come i primi 30". Il futuro si chiama famiglia, "l'incontro con l'uomo della mia vita", ma prima di tutto questo "voglio fare il giro del mondo. Mi piacerebbe prendermi un anno di tempo per girarlo come si deve, non come ho fatto finora, da un aeroporto all'altro”.