Nuoto, Benedetta Pilato all'Aniene con Pellegrini e Quadarella

Nuoto

Lia Capizzi

Pilato con la cuffia Aniene quando aveva 12 anni - (ph. MaxB)

La baby campionessa di nuoto, medaglia d’argento nei 50 rana ai Mondiali di Gwangju in Corea, è la nuova tesserata del Circolo Canottieri Aniene. Dalla prossima stagione diventa compagna di squadra di Federica Pellegrini, Simona Quadarella, Margherita Panziera e Elena Di Liddo. Una scelta ponderata da parte della famiglia della 14enne pugliese in pieno accordo con l’allenatore Vito D’Onghia. “Onorata di far parte del Circolo Canottieri Aniene. Nonostante io sia giovanissima loro hanno riposto fiducia in me e questo mi inorgoglisce”

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ll progetto di crescita di Benedetta Pilato, come atleta ma prima ancora come adolescente, è all’insegna della protezione e dell’equilibrio. La vicecampionessa del Mondo continuerà a vivere a Taranto ma allo stesso tempo realizza un sogno covato da anni, lo testimonia la foto qui sotto scattata nel 2017, una Benedetta 12enne indossa la cuffia con lo stemma Aniene, se l'era fatta regalare come gadget e ne andava fiera. D’ora in poi con questa cuffia gareggerà ufficialmente in qualità di atleta della squadra più vincente in Italia. "Sono felice dell’opportunità che mi è stata offerta dal Circolo Canottieri Aniene, sono onorata di farne parte. Nonostante io sia giovanissima loro hanno riposto fiducia in me e questo mi inorgoglisce. E ringrazio la società Fimco Sport per tutto ciò che ha fatto fino a qui”, commenta la Pilato. Il tesseramento della ragazza baby campionessa prodigio non è stato esente da polemiche, un dirigente pugliese ha alzato i toni parlando addirittura di “scippo”, termine spregiativo che deve poggiare su fondamenta reali altrimenti rischia di passare per una parola spropositata, usata con troppa leggerezza, soprattutto se coinvolge una 14enne. Esistono dei doveri quando si parla pubblicamente di minori, noi giornalisti dobbiamo rispettare La Carta di Treviso, codice deontologico del 1990 dell'Ordine, la categoria dei dirigenti sportivi non prevede un simile protocollo ma esiste il buonsenso di scegliere con maggiore responsabilità la comunicazione verbale. “Non è stato uno scippo, tutt’altro”, puntualizza Vito D’Onghia l’allenatore che segue la Pilato fin da quando aveva quattro anni. “Insieme a Benny e ai suoi genitori abbiamo fatto una scelta ragionata e ponderata proprio per metterla nelle condizioni di potersi allenare nella sua città. Benedetta non si sposta di una virgola, anzi paradossalmente rispetto allo scorso anno ci avviciniamo perché i nostri allenamenti di svolgeranno non più a Pulsano ma nella piscina a Taranto che è proprio a due passi dal Liceo in cui Benny frequenta il secondo anno scolastico”.

Foto MaxB

Il dirigente responsabile del Settore Nuoto dell’Aniene Gianni Nagni evidenzia nel dettaglio il progetto frutto di un discorso avviato da mesi con la famiglia e l’allenatore, ben prima che la Pilato esplodesse come rivelazione tra le grandi del Mondo. “Abbiamo voluto strutturare un percorso su misura per Benedetta che non solo la accompagni, sotto un profilo tecnico, nella gestione del suo talento agonistico-sportivo, ma che possa supportare lei e la sua famiglia, anche sotto un profilo psicologico, nella gestione della carriera scolastica di pari passo con quella sportiva. Così come già succede da anni con le portacolori dell’Aniene, dalla nuotatrice italiana per eccellenza Federica Pellegrini, passando per la giovane campionessa mondiale Simona Quadarella, per la campionessa europea Margherita Panziera, oltreché per la pugliese Elena Di Liddo, tesserata per l’Aniene da oltre 10 anni bronzo agli europei e quarta ai recenti campionati mondiali”. Nagni ha un passato di allenatore, considerato tra i più grandi esperti proprio nella specialità più tecnica del nuoto, vale il ricordo di alcune medaglie di suoi ex allievi: il bronzo alle Olimpiadi di Sydney 2000 di Davide Rummolo nei 200 rana, i due ori Europei 2004 e 2005 di Paolo Bossini, sempre nei 200 rana. Da anni ormai Nagni ricopre il ruolo di direttore responsabile dell’Aquaniene, conosce sfumature, logiche e dinamiche dell’ambiente e proprio per questo ha le idee ben chiare, non ammette strumentalizzazioni o inesattezze. “Ovviamente, in considerazione della giovane età di Benedetta, tale percorso non può prescindere da Taranto e soprattutto dal suo meritevole e capace allenatore Vito D’Onghia, fermi restando gli importanti momenti di confronto durante le competizioni o gli allenamenti collegiali con quelle che saranno le sue future ed esperte compagne di squadra. Abbiamo sentito parlare di una possibile e futura apertura di un Centro Federale di Nuoto nella città di Taranto? Ci auguriamo che tutto questo possa avvenire quanto prima, dotando la città di una piscina olimpica di 50 metri e che, visti i risultati ottenuti, possa esserne affidata la Direzione Tecnica all’allenatore di Benedetta, Vito D’Onghia. Io ci tengo a precisare che ogni passo futuro della Pilato sarà programmato in accordo con la sua famiglia, il suo tecnico e la Direzione Tecnica della Federazione Italiana nuoto. Tali sinergie saranno fondamentali ai fini del raggiungimento di importanti traguardi che rendano Benedetta Pilato scevra di eventuali strumentalizzazioni di interessi politici che possano peccare di provincialismo, in considerazione del fatto che l’atleta rappresenta un indiscusso patrimonio dell’intera Nazione”.