Il 2019 lo ha privato delle gambe, il 2020 ora lo costringe a rinunciare ancora alla sa amata acqua e alla riabilitazione, causa coronavirus, ma Manuel non molla, studia anche pianoforte, chiede ai suoi colleghi sportivi di avere tenacia, a tutti di fare tesoro di ogni cosa e non vede l'ora di verificare i suoi tempi pensando alle Paralimpiadi di Tokyo. E confessa: "Fratelli d'Italia non so ancora suonarla"
Come passano le giornate senza allenamenti?
“Da sportivo ho sempre in testa, come spero tutti quanti, l’idea di non fermarsi davanti a niente . Continuo ad allenarmi a casa perché sono sempre dell’idea che se si vuole fare una cosa veramente, la si fa. Ho la fortuna di avere già dall’estate scorsa qui a casa gli attrezzi utili per allenare la parte superiore. Il mio fisioterapista mi ha dato i compiti a casa. Certo manca l’acqua, e per quello spero sia possibile rientrarci a maggio".
Troppo vicina per te era Tokyo 2020, ora le Paralimpiadi saranno a fine agosto 2021, una nuova bella occasione...
“Si, è un’occasione che non voglio farmi sfuggire. Non vedo l’ora di poter tornare in acqua e verificare con il cronometro in mano come sono messo, non posso parlare di certezze ora, ma sarebbe una gran cosa, anche se al momento mi spaventa un po’”.
Sostieni con il cuore che nulla capita per caso e che c’è sempre un modo per trasformarlo e farne tesoro…
“Lo penso da sempre, quello che mi è successo ha semplicemente fortificato questo pensiero. Ogni grossa difficoltà nasconde dentro l’opportunità per ognuno di riuscire a trovarne il positivo. Penso che da quello che è successo a Milano, in Italia e nel resto del mondo dobbiamo cogliere il messaggio giusto da portare avanti”.
Qual è il tuo messaggio?
“Per gli sportivi di non mollare assolutamente, io so cosa significa, non bisogna perdere il ritmo. Per tutti, sempre partendo dalla mia esperienza, dove in un attimo la vita ti cambia e sei comunque fortunato, dico: ‘Non sprecate il tempo, ne abbiamo tanto, mettiamolo a frutto e soprattutto ricordiamoci di tutto ciò quando potremo ritornare ad abbracciarci’.”
Quanta paura ti fa il coronavirus?
“Dopo quello che mi è successo, non c’è niente che possa farmi paura. Provo invece tristezza, perché tanta gente continua a non capire, ad essere superficiale, a non stare a casa, mentre tanta gente sta morendo. Ecco io sono dalla parte delle vittime, dei loro familiari”.
Al pianoforte sai già intonare l’Inno italiano?
“Sto studiando, ho gli spartiti, ma no, non ancora e sono pure stonato a cantare”.
Beh allora la canteremo con te quando salirai su un podio…
“In quel caso anche da stonato, canterò a squarciagola…”