Bortuzzo: "Terribile la morte di Lombini e Rossetti. Erano nati per gareggiare"

Nuoto

Manuel Bortuzzo ricorda i due amici Fabio Lombini e Gioele Rossetti, morti domenica in un incidente aereo tra Nettuno e Latina: "E' terribile, mi scrivevano per farmi forza. Erano due ragazzi nati per gareggiare. La vita può essere davvero bastarda"

CORONAVIRUS, TUTTI GLI AGGIORNAMENTI

Manuel Bortuzzo era amico di Fabio Lombini, 22 anni, e Gioele Rossetti, 23 anni, morti domenica in un incidente aereo tra Nettuno e Latina, vicino a Roma, dopo lo schianto dell'ultraleggero che li trasportava. "Ho appena letto la terribile notizia nella chat del nuoto e visto la loro foto su una storia Instagram di Gabriele Detti e non riesco a crederci - le parole di Bortuzzo a 'Il Messaggero' -. Gioele è stato tra i primi che mi ha accolto a Roma nell’Aurelia, la mia squadra. Ma Fabio l’ho conosciuto ancora meglio quando è venuto ad allenarsi ‘a casa mia’, ossia al centro federale di Ostia, per la collegiale nazionale. Gioele e Fabio mi scrivevano spesso per farmi coraggio. Erano nati per gareggiare". Bortuzzo, in sedia a rotelle dopo essere stato vittima di una sparatoria seguita ad uno scambio di persona nel febbraio 2019, ammette con amarezza: "Ho imparato a mie spese che la vita a volte può essere davvero bastarda - ha detto -. Oggi ci sei, domani non si sa. Uno esce per divertirsi, non fare nulla di male, ed ecco cosa può succedere. Bisogna stare vicino alle famiglie, perché bisogna andare avanti nonostante l'immenso dolore che si prova".