
Federica Pellegrini, dalle Olimpiadi ai Mondiali: la carriera della 'Divina'. FOTO
Con la vittoria nella finale dei 200 sl ai Campionati italiani in vasca corta di Riccione, la 'Divina' chiude la sua inimitabile carriera. Una favola cominciata con l'argento ai Giochi di Atene nel 2004 e passata per 6 ori Mondiali e 7 agli Europei, il trionfo alle Olimpiadi di Pechino e un numero impressionante di record
FEDE VINCE LA SUA ULTIMA GARA: "HO AMATO FOLLEMENTE IL NUOTO"

DIVINA. Ai Campionati italiani in vasca corta, Federica Pellegrini chiude in bellezza: vince l'ultima gara dei 200 stile libero della carriera e si gode la standing ovation del pubblico e l'abbraccio della sua famiglia.

"HO AMATO FOLLEMENTE IL NUOTO" - "È stato tutto bello, come mi immaginavo. Le ragazze sono state stupende, si sono precipitate per fare l'ultima nuotata insieme. Ho amato follemente il nuoto e lo amo ancora". Un amore iniziato da bambina, una piccola sirena con i 'super poteri' di una dea olimpica...
Riccione, Federica Pellegrini vince l'ultima gara della carriera
ATENE 2004. Nata il 5 agosto del 1988 a Mirano, la veneziana è diventata subito grande: nel 2004 ha soltanto 16 anni (e 12 giorni) quando conquista la medaglia d'argento nei 200 m stile libero ai Giochi di Atene, diventando la più giovane atleta italiana di sempre a salire su un podio olimpico individuale.

Il 17 agosto del 2004 Federica ad Atene con la rumena Camelia Potec (medaglia d'oro) e la francese Solenne Figues, bronzo.

MELBOURNE 2007. La Pellegrini ci riprova due anni dopo in Australia in un nuovo Mondiale. In semifinale batte il record del mondo di Franziska van Almsick, ma in finale è solo terza. Vince Laure Manaudou, prima grande rivale di Federica, che le soffia il record conquistato appena 24 ore prima.

ROMA 2009. Da Pechino alla Città Eterna, per la doppietta iridata: oro nei 400 e nei 200, prima e unica donna capace di scendere al di sotto dell'1'53.

L'ADDIO A CASTAGNETTI. La Pellegrini era arrivata a Roma carica di pressioni dopo un periodo molto delicato, ritrovando la fiducia in se stessa grazie al suo mentore Alberto Castagnetti, che si spegnerà pochi mesi dopo. L'ultimo regalo a un uomo che rimarrà sempre nel cuore di Federica.

SHANGHAI 2011. Altra doppietta iridata per l’azzurra, la prima donna di sempre a vincere i 200 e i 400 sl in due edizioni consecutive dei Mondiali.

KAZAN 2015. Stesso metallo nell'edizione successiva dei Mondiali, in Russia, dove vince un argento anche nella staffetta 4x200 sl. Federica inizia a confrontarsi con il nuovo fenomeno del nuoto mondiale, la statunitense Katie Ledecky.

RIMONTA EPICA. Dopo aver condotto una gara intorno alla 4ª posizione, negli ultimi 30 metri innesca una progressione che la porta a conquistare la medaglia d'oro a Budapest che le mancava dai Mondiali del 2011.

GWANGJU 2019. L'ultima impresa iridata in Corea, con la sesta medaglia d'oro in un Mondiale, consacrandosi come l'atleta più vincente in una stessa gara grazie ai 4 ori, 3 argenti e 1 bronzo conquistati in otto diverse edizioni, a partire dalla rassegna di Montreal 2005.

LEGGENDA. Un trionfo, quello in Corea, ottenuto a 31 anni e con un tempo eccezionale: 1'54"22 è il miglior crono in tessuto nuotato dalla fuoriclasse veneta. La Titmus chiude argento (1’54”66), bronzo alla Sjostroem (1’54”78). Fede diventa l'unica atleta ad andare sul podio nella stessa gara per 8 mondiali consecutivi.

GIVE ME FIVE! Nel 2020 lo scoppio della pandemia fa slittare inevitabilmente anche i Giochi. E l'anno successivo Federica non manca l'appuntamento con la sua quinta Olimpiade, a Riccione conquista il titolo italiano nei 200 stile che le vale il pass per Tokyo, commossa fino alle lacrime: "Non sono stati mesi semplici, piango per l'emozione".

"IO E TE...". La sera del 30 ottobre, con un post su Instagram, Federica annuncia il "sì" alla romantica proposta di matrimonio del fidanzato: "Io e te... e tutto il mondo fuori. Sì!", scrive la campionessa.

THE LAST DANCE. La più grande nuotatrice azzurra di tutti i tempi non poteva che chiudere la sua carriera con un trionfo, nei Campioni italiani di Riccione: un'altra medaglia d'oro in patria (la 130°!) e l'inchino, da Signora indiscussa del nuoto. Divina, per sempre.