Hirscher indistruttibile, poi largo ai giovani: così si sintetizza l'avventura di St. Moritz. Per gli azzurri, eccezion fatta per Sofia Goggia, sono stati Mondiali senza anima o acuti. È la seconda volta dopo Vail, due anni fa, che ci lascia quasi a bocca asciutta. Ma in questa occasione senza neppure la necessaria fame di vittorie
Largo ai giovani. Così si sintetizza il mondiale di Saint Moritz. Certo, nulla da ridire sul fuoriclasse imbattibile ed indistruttibile Marcel Hirscher, due ori nelle due discipline tecniche come Tomba in Sierra Nevada nel 1996. Bene come i padroni di casa, bene come il vecchietto canadese Eric Guay, bene , anzi benissimo, come la piccola e fantastica Shiffrin. Bene come Tessa Worley e i nomi nuovi dei e delle francesi, bene come le slovene, orfane della grande Tina Maze.
Insomma bene per tanti e bene per Sofia Goggia, un bene a denti stretti per quello che poteva fare di più e per le occasioni mancate degli azzurri. È stato per i nostri colori un mondiale senza anima, senza emozioni , senza strilli o acuti ed è il secondo dopo Vail due anni fa che ci lascia quasi a bocca asciutta ma stavolta senza neppure fame. Incolore. Quello che abbiamo notato è che le nazioni, tutte, nessuna esclusa, hanno ricambi, noi , se li abbiamo di certo non li abbiamo visti.
L’unico sostituto di de Aliprandini, è stato anche criticato. E non ha fatto assolutamente male in gigante. Va rivisto tutto il sistema. Di sicuro, non possiamo fare queste brutte figure. Mondiale al sole e di grande risalto per il selettivo luogo dove ha anche fatto le prove di un Olimpico futuro, ecco forse magari per quell’occasione vedremo qualcosa o no.