Basket nella bufera, 41 arbitri indagati per frode

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Basket truccato: si indaga su 41 arbitri
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La Procura di Reggio Calabria ha emesso l'avviso di conclusione delle indagini per abuso d'ufficio e frode: oltre ad arbitri, direttori di gara e commissari, coinvolti anche alcuni presidenti di società che richiedevano fischietti "compiacenti"

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Quarantuno iscritti al Cia, il Comitato italiano arbitri di basket, tra direttori di gara e commissari, hanno ricevuto l'avviso di conclusione indagini per abuso d'ufficio e frode in competizioni sportive nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Reggio Calabria su presunti condizionamenti di alcune gare del campionato di basket di serie B e C per favorire alcuni arbitri.
L'avviso è stato emesso dal pm Maria Luisa Miranda e notificato da personale del Compartimento della Polizia postale e delle Comunicazioni di Reggio.

Al presidente del comitato, Giovanni Garibotti, al responsabile del Settore commissari speciali, Giovanni Battista Montella, al designatore dei Commissari speciali Alessandro Campera e al designatore degli arbitri di serie C maschile Massimo Cuomo, vengono contestati i reati di associazione per delinquere finalizzata all'abuso d'ufficio ed alla frode in competizioni sportive.
Agli altri indagati, a vario titolo, i reati di abuso d'ufficio e frode in competizioni sportive, in concorso.

Il 28 aprile scorso, Garibotti, Montella e Campera erano stati sospesi dall'esercizio del pubblico ufficio. Le indagini riguardavano anche alcuni presidenti di squadre che richiedevano l'invio di arbitri "compiacenti". Le indagini si riferiscono a presunti illeciti commessi nelle stagioni sportive 2007/2008 e 2008/2009, con il condizionamento delle graduatorie arbitrali e di alcune gare del campionato di basket. Gli arbitri ed i commissari indagati appartengono alle categorie A dilettanti maschile-A1 femminile, B maschile-A2 femminile, C maschile-B femminile.

Secondo l'accusa, negli ultimi anni il sistema delle valutazioni degli arbitri era condizionato dai quattro esponenti di vertice del Cia che già prima delle partite stabilivano i voti da dare agli arbitri designati e già all'inizio dell'anno decidevano chi degli arbitri dovesse salire o retrocedere. Il sistema, secondo l'accusa, ha anche consentito ai quattro responsabili, attraverso arbitri consenzienti, di favorire alcune squadre a danno di altre. Gli incontri al centro delle indagine, allo stato, riguardano alcune squadre di Toscana, Umbria e Sicilia.

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