Olimpia di Giò: Armani, profumo di scudetto
BasketL'INTERVISTA. Giorgio Armani, sponsor e da due stagioni patron del club milanese, ha tra le mani una squadra pronta a tornare grande. Per ora vince la scaramanzia: "Certe cose non si dicono...". E su Gallinari: "Uno in perfetto stile AJ". GUARDA LE FOTO
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Tornare a vincere lo scudetto del basket dopo quattordici anni. A Milano il popolo della palla a spicchi inizia a crederci sul serio. E i motivi per farlo ci sono tutti: una società solida con in testa Giorgio Armani, il tecnico Piero Bucchi confermato per la terza stagione e una campagna acquisti, sulla carta, in grado di mettere fine alla dittatura del Montepaschi Siena.
Ma scudetto è una parola che mai e poi mai va pronunciata davanti al patron dell'Olimpia: "Certe cose non vanno dette - sostiene lo stilista incrociando le dita -. Partiamo da alcune certezze, come quella di avere preso giocatori importanti, gente in grado di dare al gruppo il giusto equilibrio". Bocca cucita, insomma, ma più per una questione di scaramanzia che per deformazione professionale.
Ma se da un lato è presto per esporsi e dire se il biancorosso dell'AJ andrà di moda nel prossimo campionato, dall'altro Armani non ha dubbi su quello che è stato fatto per cercare di raggiungere obiettivi importanti: "Un ottimo lavoro. La parola giusta è sempre la stessa, equilibrio. L'unica per spiegare come la società ha operato negli ultimi mesi. C'è voglia di vincere, ovvio. Una voglia non soddisfatta da un po' di tempo, però bisogna anche essere pazienti. ".
Al Forum di Assago per seguire l'amichevole di lusso contro i New York Knicks, Giorgio Armani ha vsito all'opera i nuovi volti del'AJ, come Pecherov e Jabeer, e quelli quasi nuovi, come il figliol prodigo Hawkins. Un usato garantito tornato dopo la stagione passata a Siena. E poi Danilo Gallinari, un emigrato a New York ma con il cuore Olimpia: "Un modo per definire Danilo? Del grande giocatore che è se ne parla spesso. Per me è soprattutto uno in perfetto stile Armani".
Gallinari, pronto alla sua terza stagione nella Nba, è anche uno in perfertto stile Knicks. Lo è nonostante le voci di mercato che lo vorrebbbero coinvolto in una trade, uno scambio, per portare Carmelo Anthony, ala dei Denver Nuggets, nella Grande Mela. Non lo lascerà andare via facilmente coach Mike D'Antoni, altro simbolo della Milano baskettara: "Di Anthony non parlo, ma il Gallo me lo tengo stretto..."
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Ma scudetto è una parola che mai e poi mai va pronunciata davanti al patron dell'Olimpia: "Certe cose non vanno dette - sostiene lo stilista incrociando le dita -. Partiamo da alcune certezze, come quella di avere preso giocatori importanti, gente in grado di dare al gruppo il giusto equilibrio". Bocca cucita, insomma, ma più per una questione di scaramanzia che per deformazione professionale.
Ma se da un lato è presto per esporsi e dire se il biancorosso dell'AJ andrà di moda nel prossimo campionato, dall'altro Armani non ha dubbi su quello che è stato fatto per cercare di raggiungere obiettivi importanti: "Un ottimo lavoro. La parola giusta è sempre la stessa, equilibrio. L'unica per spiegare come la società ha operato negli ultimi mesi. C'è voglia di vincere, ovvio. Una voglia non soddisfatta da un po' di tempo, però bisogna anche essere pazienti. ".
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