Bentornato Dan: il basket esulta per il ritorno del 'Coach'
BasketGli storici avversari di Dan Peterson esprimono grande soddisfazione nel vederlo sulla panchina dell'Olimpia dopo 23 anni. Marzorati: "È un bene per tutta la pallacanestro italiana". Sandro Gamba: "Può allenare, non ha mica vissuto su un'isola"
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di Luciano Cremona e Vanni Spinella
Tornare fa rumore, soprattutto se si è stati fuori per 23 anni. E così, chi accoglie con più calore la nuova era di Dan Peterson sulla panchina dell'Olimpia Milano è uno che di ritorni se ne intende. Un avversario storico del Coach, uno di quelli che sul parquet ha combattuto contro le mitiche 'scarpette rosse'. Pierluigi Marzorati, monumento vivente del basket di Cantù, dove giocò dal '69 al '91, nel 2006, all'età di 54 anni, tornò sul parquet per due minuti per festeggiare i il settantesimo della nascita della società canturina. Stabilì il record di cestista più vecchio della Serie A e di unico ad essere sceso in campo in cinque decenni diversi. "Ma il mio fu un ritorno simbolico", spiega Marzorati. "Dan torna a tutti gli effetti, da protagonista. Ed è veramente bello, provo una gioia sincera per lui e per tutto il basket italiano". Detto da uno che quando tirava i liberi contro l'Olimpia veniva continuamente disturbato dal Coach, che dalla panchina faceva di tutto per creare scompiglio, vale doppio.
Non può essere un ritorno simbolico quello di Dan Peterson, perché le richieste del presidente Proli sono tutt'altro che astratte: scudetto e coppa italia. "Non so se vincerà, ma di sicuro è una sferzata significativa, una scelta azzeccata", continua Marzorati. "Il carattere di Dan si farà sentire, eccome. E poi, sull'aspetto tecnico, sarà accompagnato da Valli. Rimettere la tuta non sarà un problema per il Coach". Che è un po' lo stesso pensiero di Sandro Gamba, allenatore dell'Olimpia dal '65 al '73 e poi di Varese, quando gli scontri con la Virtus di Peterson infiammavano il campionato. "In questi 23 anni Dan non è stato certo su un'isolotto sperduto! Con tutte le telecronache che ha fatto è chiaro che è rimasto inserito nell'ambiente". Il Coach è quindi assolutamente pronto per ritornare a guidare una squadra: "Certo, è molto aggiornato. Ci sentivamo giusto qualche tempo fa e sottolineavamo il fatto che ormai le squadre non hanno più uno stile riconoscibile. Invece un tempo la mia squadra, la sua e quella di Bianchini avevano uno stampo definito". Gamba, che di anni ne ha 78, ha detto più volte no a proposte indecenti come quella appena accettata da Dan Peterson. "Nel 2003 mi voleva la Cina per preparare le Olimpiadi del 2008. Poi ogni volta che salta un allenatore mi chiedono se sono disponibile. Dico sempre di no, ho già dato".
Chi è sorpreso, ma fino ad un certo punto, è "il vate", Valerio Bianchini. Uno dei grandi allenatori che dagli anni '70 in poi hanno sfidato Dan Peterson: "Si è ritirato molto presto, non pensavo potessimo vederlo ancora in panchina. Però è un ottimo esempio per tutti. Il messaggio che dà al basket italiano è formidabile". Ma cosa potrà portare il suo ritorno ad un'Armani che ha bisogno di ritrovarsi? Bianchini è sicuro: "La sua squadra non mollerà mai. Trasmetterà la sua essenzialità in attacco e in difesa. E i giocatori inizieranno a prendersi responsabilità e tiri importanti".
Peterson, che compirà 75 anni domenica 9 gennaio, sfiderà subito la Pepsi Caserta. Franco Casalini, storico secondo e poi successore del coach, è sicuro: "Quando entrerà nello spogliatoio, ci sarà un silenzio di tomba". Come dire che basta la figura di Dan Peterson per cambiare le cose. Lo sa bene Pino Sacripanti, che sarà il primo a sfidarlo: "Sarà molto, molto difficile affrontare l'Armani: i giocatori saranno sollecitati da Dan, daranno tutto".
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