Rubini, a Milano l'ultimo saluto al principe del basket
BasketSi sono tenuti i funerali dell'ex giocatore e allenatore dell'Olimpia Milano nonché pallanuotista oro ai Giochi Olimpici del 1948 scomparso all'età di 87 anni nella notte tra lunedì e martedì. Commosso l'addio del presidente del Coni Gianni Petrucci
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"E' uscito dalla nostra vista ma non dalle nostre vite: Cesare è con noi". Con queste parole il presidente del Coni, Gianni Petrucci, si è rivolto ai parenti, agli amici, ai colleghi, ai tifosi che questa mattina si sono ritrovati a Milano per l'ultimo saluto a Cesare Rubini, campione di basket e di pallanuoto, scomparso nella notte tra lunedi' e martedì all'eta' di 87 anni. A portare conforto alla moglie Luisella e al nipote Giorgio, oltre a Petrucci il cui intervento ha chiuso la cerimonia, il presidente della Fip, Dino Meneghin, Sandro Gamba, Evelina Cristillin, Ottavio Missoni, Bruno Pizzul, Marino Bartoletti e altri rappresentanti del mondo sportivo italiano.
La squadra dell'Olimpia di Milano era presente al completo insieme all'allenatore Dan Peterson. E ovviamente c'erano anche gli ex giocatori che sotto la guida di Rubini hanno creato il mito delle scarpette rosse, come Mauro Ceriani, ala della Simmenthal, che con il 'principe' ha vinto tutto. "Mi ha insegnato a diventare un uomo - ha detto - diceva di non essere un grande allenatore, ma era un grande conoscitore di uomini".
"Quando sono arrivato sulla panchina dell'Olimpia nel '78 - ha ricordato Dan Peterson - ho avvertito fortissimo il peso di sedermi al posto di Rubini, il padre del basket italiano". Nella sua omelia il parroco della Basilica di Sant'Eustorgio, don Cristiano Ekune, ha ricordato le imprese sportive di Rubini, che nel '48, vincendo l'oro olimpico, "ridiede dignità all'Italia", ma anche la sua generosità. "Ha donato alla nostra parrocchia i canestri che i nostri ragazzi usano ancora oggi oltre a maglie e palloni da basket", ha sottolineato il sacerdote. Cesare Rubini riposerà ora nel cimitero di Lambrate.
"E' uscito dalla nostra vista ma non dalle nostre vite: Cesare è con noi". Con queste parole il presidente del Coni, Gianni Petrucci, si è rivolto ai parenti, agli amici, ai colleghi, ai tifosi che questa mattina si sono ritrovati a Milano per l'ultimo saluto a Cesare Rubini, campione di basket e di pallanuoto, scomparso nella notte tra lunedi' e martedì all'eta' di 87 anni. A portare conforto alla moglie Luisella e al nipote Giorgio, oltre a Petrucci il cui intervento ha chiuso la cerimonia, il presidente della Fip, Dino Meneghin, Sandro Gamba, Evelina Cristillin, Ottavio Missoni, Bruno Pizzul, Marino Bartoletti e altri rappresentanti del mondo sportivo italiano.
La squadra dell'Olimpia di Milano era presente al completo insieme all'allenatore Dan Peterson. E ovviamente c'erano anche gli ex giocatori che sotto la guida di Rubini hanno creato il mito delle scarpette rosse, come Mauro Ceriani, ala della Simmenthal, che con il 'principe' ha vinto tutto. "Mi ha insegnato a diventare un uomo - ha detto - diceva di non essere un grande allenatore, ma era un grande conoscitore di uomini".
"Quando sono arrivato sulla panchina dell'Olimpia nel '78 - ha ricordato Dan Peterson - ho avvertito fortissimo il peso di sedermi al posto di Rubini, il padre del basket italiano". Nella sua omelia il parroco della Basilica di Sant'Eustorgio, don Cristiano Ekune, ha ricordato le imprese sportive di Rubini, che nel '48, vincendo l'oro olimpico, "ridiede dignità all'Italia", ma anche la sua generosità. "Ha donato alla nostra parrocchia i canestri che i nostri ragazzi usano ancora oggi oltre a maglie e palloni da basket", ha sottolineato il sacerdote. Cesare Rubini riposerà ora nel cimitero di Lambrate.