Favola Molin: da eterno secondo alla guida del Real Madrid

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Emanuele Molin prenderà il posto di Ettore Messina sulla panchina del Real Madrid (foto sito cskabasket.com)
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A 51 anni il tecnico di Mestre si trova seduto su una della panchine più prestigiose della pallacanestro continentale: il suo compito sarà quello di non far rimpiangere il suo 'guru' Ettore Messina, di cui è stato l'assistente negli ultimi dieci anni

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Emanuele Molin, 51 anni da Mestre, non l'avrebbe immaginato nemmeno nei suoi sogni più reconditi, che un giorno si sarebbe seduto, da capo allenatore, sulla panchina del Real Madrid. Invece, a causa delle sorprendenti dimissioni di Ettore Messina, il tecnico veneto è stato chiamato a prendere il posto di quello che per lui è sempre stato un amico, un maestro, un braccio sinistro. Già, perchè Molin è da sempre, o quasi, il braccio destro di Messina.

Dopo aver passato dieci anni a fare da assistente (tra il 1978 e il 1988) nelle squadre juniores di Mestre e Treviso, diventa il secondo del Benetton nel quadriennio 1988-92. Sono anni in cui i verdi diventano la forza nuova della pallacanestro italiana: grazie agli acquisti di Tony Kukoc e Vinny Del Negro, in Veneto arriva anche il primo scudetto. Molin torna alle giovanili e allena gli juniores del Benetton fino al 2000, fino alla chiamata da Bologna di Ettore Messina.

Con la Virtus 'galactica' dei vari Ginobili, Smodis, Rigaudeau centra il grande Slam nel 2001, vincendo Coppa Italia, scudetto e Eurolega, sempre alle spalle dell'amico Ettore, che si avvale dei consigli del fidato collega. Molin segue Messina a Treviso nel 2002 e in Veneto fa in tempo a vincere ancora due scudetti e tre Coppe Italia consecutive. Messina decide di emigrare a Mosca, sponda Cska: con lui l'amico Emanuele, che in Russia torna sul tetto d'Europa per ben due anni.

Nell'estate 2009 Molin sbarca in Spagna insieme ad Ettore: i due ormai sono inseparabili. Impressionante la sala trofei del club, messa in bella mostra al Bernabeu, il tempio del calcio: 30 campionati, 22 Coppe del Re, 8 Coppe dei Campioni, 4 Coppe delle Coppe, 1 Coppa Korac, 1 Uleb Cup e 4 Coppe Intercontinentali. La coppia non si spaventa, ma a Madrid qualcosa non funziona. Il finale a sorpresa sono le dimissioni di Messina, che lascia una delle panchine più prestigiose e difficili d'Europa all'amico Emanuele, al primo incarico di capo-allenatore. Che dopo più di trent'anni nella penombra, avrà l'occasione di accendere su di sè le luci di una meritata ribalta. 

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