Caso Wabara, i tifosi del Como: "Razzismo? Tutte bugie"
BasketGli ultrà della Pool Comense rispondono alle dichiarazioni dell'ala nigeriana della Geas Sesto San Giovanni, insultata con cori razzisti. La squadra di calcio della Pro Sesto domenica in campo con la maglia: "Abiola una di noi!". FOTO E VIDEO
Abiola Wabara, artista e cestista: le foto
I tifosi della Pool comense rispondono con un comunicato ad Abiola Wabara, ala nigeriana della Geas Sesto San Giovanni, colpita da cori razzisti e sputi alla fine della partita del secondo quarto dei playoff di A1. "Come spesso succede, la colpa di ogni nefandezza viene addossata ai famigerati ultras". "Siamo giunti ad una conclusione chiara ed inequivocabile: Abiola Wabara mente. Senza giri di parole, la questione è questa, non c'è stato alcun coro razzista".
"Gli insulti, benché asseritamente ripetuti per tutta la partita - si legge nel comunicato - non li hanno sentiti gli arbitri che niente hanno riportato a referto né sono stati sentiti dai dirigenti della squadra comasca né dal migliaio di spettatori presenti. La verità è che la giocatrice, a fine partita è andata verso i tifosi con fare minaccioso e mostrando ripetutamente il dito medio, a quel punto probabilmente si è accorta di aver esagerato e di rischiare una squalifica e si è giustificata con la provocazione dei cori razzisti".
Sull'accaduto la procura federale ha aperto un'indagine e domenica in tutti i campi della Serie A la Federbasket ha invitato i giocatori e i tifosi a scendere in campo con la pelle dipinta di nero.
I tifosi pertanto chiedono che "Abiola Wabara porga le sue scuse a tutto il pubblico presente, alla Società Comense e, soprattutto, a tutti coloro che vittime di cori razzisti lo sono stati davvero".
Dopo il mondo del basket anche quello del calcio si mobilita: "Abiola Wabara una di noi!". E' la frase che la Pro Sesto, squadra di calcio di Sesto San Giovanni, capolista del girone C di Promozione, ha deciso di scrivere sulla maglietta che indosserà domenica, prima della partita di campionato in programmma a Brembate.
Guarda anche:
Wabara choc: "Mi hanno chiamata scimmia, ma sono abituata"
Commenta nel forum del basket
I tifosi della Pool comense rispondono con un comunicato ad Abiola Wabara, ala nigeriana della Geas Sesto San Giovanni, colpita da cori razzisti e sputi alla fine della partita del secondo quarto dei playoff di A1. "Come spesso succede, la colpa di ogni nefandezza viene addossata ai famigerati ultras". "Siamo giunti ad una conclusione chiara ed inequivocabile: Abiola Wabara mente. Senza giri di parole, la questione è questa, non c'è stato alcun coro razzista".
"Gli insulti, benché asseritamente ripetuti per tutta la partita - si legge nel comunicato - non li hanno sentiti gli arbitri che niente hanno riportato a referto né sono stati sentiti dai dirigenti della squadra comasca né dal migliaio di spettatori presenti. La verità è che la giocatrice, a fine partita è andata verso i tifosi con fare minaccioso e mostrando ripetutamente il dito medio, a quel punto probabilmente si è accorta di aver esagerato e di rischiare una squalifica e si è giustificata con la provocazione dei cori razzisti".
Sull'accaduto la procura federale ha aperto un'indagine e domenica in tutti i campi della Serie A la Federbasket ha invitato i giocatori e i tifosi a scendere in campo con la pelle dipinta di nero.
I tifosi pertanto chiedono che "Abiola Wabara porga le sue scuse a tutto il pubblico presente, alla Società Comense e, soprattutto, a tutti coloro che vittime di cori razzisti lo sono stati davvero".
Dopo il mondo del basket anche quello del calcio si mobilita: "Abiola Wabara una di noi!". E' la frase che la Pro Sesto, squadra di calcio di Sesto San Giovanni, capolista del girone C di Promozione, ha deciso di scrivere sulla maglietta che indosserà domenica, prima della partita di campionato in programmma a Brembate.
Guarda anche:
Wabara choc: "Mi hanno chiamata scimmia, ma sono abituata"
Commenta nel forum del basket