Bologna rischia, ma alla fine la spunta. Avellino ko
BasketLa Virtus si complica la vita ma poi riesce a vincere il recupero della quinta giornata di ritorno di Serie A contro Avellino, ridando un po' di dignità alla magra classifica di una stagione piena di affanni
Facendo e disfacendo la propria tela nemmeno fosse Penelope, Bologna vince il recupero con Avellino e ridà un po' di dignità alla magra classifica di quest'anno pieno di affanni. E anche quella che sembrava una partita tranquilla, la Virtus ha trovato il modo di complicarsela, pur riacciuffando in fretta la via per riprenderla saldamente in mano: +27 all'intervallo contro un avversario in ciabatte, l'Oknoplast ha subito la rimonta di Avellino, risalita fino a -4, ma gli irpini, che venivano da cinque vittoria di fila, hanno finito per pagare lo sforzo in un finale giocato con il fiatone e mai in discussione.
A guidare la migliore Virtus della stagione nei primi due quarti è la verve di Poeta (5/11, 4 assist), bravo a imbeccare l'ex indiavolato Gaddefors (4/5), il redivivo Smith (6/12) e anche il baby Fontecchio. Pancotto, incassato il primo break (31-21 al 15') si affidava a Lakovic (a sedere nell'intera ripresa), ricavandone però solo disastri e un'imbarcata clamorosa, frutto di un conclusivo 22-3 che valeva il 53-26 della pausa. Negli spogliatoi Avellino trovava chissà dove la forza per riaprire la partita: ne nasceva il pazzesco 21-0 in tre minuti capace di riportare la Sidigas a contatto. Addirittura al -4 (64-60, 28'), grazie a Dean (7/14, 10 rimbalzi) e Spinelli (4/7) che forse, però, rimpiangerà di aver rinunciato, libero, al tiro del -1. Da quella palla persa, infatti, l'inerzia cambiava nuovamente padrone: Bechi sceglieva in punta il duo Usa Pullen-Hasbrouck e da quest'ultimo (7/11, il migliore) trovava la nuova sgasata, quella dell'allungo decisivo. E nel finale per il neo coach bianconero sono arrivati anche i primi cori della curva.
A guidare la migliore Virtus della stagione nei primi due quarti è la verve di Poeta (5/11, 4 assist), bravo a imbeccare l'ex indiavolato Gaddefors (4/5), il redivivo Smith (6/12) e anche il baby Fontecchio. Pancotto, incassato il primo break (31-21 al 15') si affidava a Lakovic (a sedere nell'intera ripresa), ricavandone però solo disastri e un'imbarcata clamorosa, frutto di un conclusivo 22-3 che valeva il 53-26 della pausa. Negli spogliatoi Avellino trovava chissà dove la forza per riaprire la partita: ne nasceva il pazzesco 21-0 in tre minuti capace di riportare la Sidigas a contatto. Addirittura al -4 (64-60, 28'), grazie a Dean (7/14, 10 rimbalzi) e Spinelli (4/7) che forse, però, rimpiangerà di aver rinunciato, libero, al tiro del -1. Da quella palla persa, infatti, l'inerzia cambiava nuovamente padrone: Bechi sceglieva in punta il duo Usa Pullen-Hasbrouck e da quest'ultimo (7/11, il migliore) trovava la nuova sgasata, quella dell'allungo decisivo. E nel finale per il neo coach bianconero sono arrivati anche i primi cori della curva.