
LA FOTOGALLERY. Comincia domenica la stagione 2016-17 del basket italiano. Milano è la grande favorita, ma deve fare i conti con squadre affamate come Reggio Emilia e Avellino. Da Gentile alla neopromossa Brescia, ecco perché quello che si appresta a cominciare sarà un torneo che regalerà emozioni e spettacolo

Comincia domenica con l’anticipo delle ore 12 su Sky Sport 1 HD tra Enel Brindisi e Dolomiti Energia Trentino l'edizione numero 95 del campionato di basket. Dopo l'antipasto della Supercoppa, vinta da Milano, si ricomincia inseguendo proprio la squadra di Repesa, trionfatrice nello scorso torneo. Ecco i 10 motivi per seguire il prossimo campionato di basket

1. OLIMPIA, DOPPIETTA 30 ANNI DOPO? Milano è la favorita d'obbligo del torneo: campione in carica, roster profondo chiamato a primeggiare anche in Eurolega, coach esperto e vincente e bacheca già arricchita dalla Supercoppa. Ma sapete quando l'Olimpia ha realizzato l'ultima doppietta in Serie A? Trent'anni fa, nel 1985 e 1986, quando alla guida c'era un mito come Dan Peterson

2. GENTILE, GENIO E SREGOLATEZZA. Che Alessandro sia il giocatore più talentuoso e forte della Serie A non ci sono dubbi. Ma come avrà preso la restituzione della fascia di capitano? E questa parabola di tiro, che lo sta condizionando da qualche mese a questa parte? Il suo futuro si decide in questa stagione: l'America lo attende

3. REGGIO, CHE SIA LA VOLTA BUONA? La squadra di Menetti è reduce da due sconfitte consecutive nelle finali scudetto. Arrivare sino in fondo, vedere il traguardo e non vincere è faticoso. Senza la coppia lituana Lavrinovic-Kaukenas, bisognerà inventarsi dell'altro. Meno male che lo zoccolo duro italiano composto da Aradori, Polonara, Della Valle, Gentile e De Nicolao è sempre lì, sulla via Emilia

4. GREEN, IL FOLLETTO DI AVELLINO. Con i suoi 165 cm di altezza, Marques è il giocatore più piccolo della Serie A. Ma non fatevi ingannare dalle apparenze: lasciate un centimetro al play di Avellino e vi punirà con un canestro o un assist. Alla sua nona stagione in Serie A, aspettiamo con ansia una sua schiacciata

5. CANALIS, LA MADRINA D'ORO DI SASSARI. Il Banco di Sardegna ha chiamato i rinforzi per la sua presentazione alla stampa. Due anni dopo, a fare gli onori di casa ci ha pensato la bella Elisabetta, tifosa da sempre della squadra della sua città. L'ultima volta che la Canalis e Sassari hanno fatto coppia, i sardi hanno vinto il campionato... (Foto Ciamillo-Castoria)

6. CANTU', 80 ANNI CON IL MAGNATE. La Pallacanestro Cantù (3 scudetti, 2 Coppe Campioni e 4 Korac) ha tagliato il prestigioso traguardo degli 80 anni. Alla guida del club c'è, da qualche mese, l'istrionico magnate russo Dmitry Gerasimenko, patrimonio personale non quantificabile, qualche guaio con la giustizia e un sogno: giocare almeno una partita con la sua squadra. Chissà quando lo vedremo in canotta e pantaloncini... (Foto Ciamillo-Castoria)

7. TORINO A TUTTO GAS. La sponsorizzazione con lo storico marchio automobilistico della città, dà ancora più lustro alla squadra piemontese, che dopo la salvezza ottenuta lo scorso anno, ambisce a qualcosa di più. A guidare la truppa ci sarà ancora una volta l'azzurro Peppe Poeta, lo Steve Nash di Battipaglia (Foto sito ufficiale Torino)

8. LA PRIMA SENZA BOLOGNA. Era dal 1934 che il campionato di pallacanestro non era orfano di una compagine bolognese. Con la retrocessione (la prima sul campo) dello scorso anno della Virtus e la mancata promozione della Fortitudo, la Serie A resterà senza la sua Basket City. E pensare che negli anni '70, erano addirittura tre le formazioni di Bologna nella massima serie

9. BRESCIA, IL RUGGITO DELLA LEONESSA. Dopo 28 anni di assenza, la Serie A riabbraccia la squadra bresciana. Sebbene sia cambiata la denominazione sociale, tornano i fasti di una piazza storica per il basket italiano. A guidare la truppa c'è un veterano come David Moss, quattro scudetti e tre Coppe Italia tra Siena e Milano (Foto Ciamillo-Castoria)

10. IL RILANCIO DELLA NAZIONALE. Dopo il fallimentare pre-olimpico, il movimento azzurro ha bisogno di una scossa. Il campionato italiano resta la casa di giocatori affermati come Aradori, Cusin e Gentile, ma anche di campioni in erba come Tonut, Fontecchio e Abass. La speranza è che possano nascere qui i nuovi Gallinari e Belinelli (Foto Ciamillo-Castoria)