Pronostici rispettati nelle tre gare del gruppo C degli Europei di Basket 2017: la Croazia ha avuto ragione dell'Ungheria pur con qualche sofferenza; tutto facile per la Spagna contro Montenegro grazie ai fratelli Hernangomez, in serata la Romania non riesce ad arginare la Repubblica Ceca di Satoransky
Croazia-Ungheria 67-58: il racconto del match
Nell’Europeo delle partenze a sorpresa, l’Ungheria (che sembra giocare in casa, visto il casino fatto sugli spalti dai magiari all'interno dell’arena rumena) non vuole di certo fare da vittima sacrificale contro la ben più quotata Croazia, anche se il 13-6 iniziale sembra essere l'inizio di un monologo bianco-rosso. I “padroni di casa” però rialzano in fretta la testa, prima che diventi una montagna troppo complessa da scalare, rimettendo anche il naso avanti sul finire della prima frazione. Nel secondo quarto la logica del match non cambia, con una claudicante e in parte inceppata Croazia che fatica a scavare un minimo di margine. Saric e Bogdanovic battono qualche colpo (rispettivamente 9 e 10 punti nel primo tempo), ma i baltici non riescono ad allungare, concedendo un ottimo 12/24 nel tiro da dentro l’area ai magiari, tutt’altro che intimoriti dai nomi altisonanti degli avversari: all’intervallo lungo dunque è 39-36 Croazia. La ripresa scorre via in parte come già visto nei primi 20 minuti, con la squadra di coach Petrovic palesemente svogliata e incapace di scrollarsi di dosso la cooperativa ungherese, all'interno della quale i vari Keller, Perl, Vojvoda e Ferencz portano tutti il loro mattoncino. I magiari raggiungono così il loro obiettivo; quello di arrivare a contatto negli ultimi dieci minuti di gara, in cui il mix di stanchezza ed esperienza favorisce inevitabilmente i croati. Il parziale di 15-3 nei primi otto minuti dell'ultima frazione è il sintomo di come la benzina nel serbatoio ungherese sia definitivamente finita, con la palla che spesso e volentieri non vuol proprio saperne di andare dentro. Alla sirena è 67-58 Croazia, grazie ai 23 punti per Bogdanovic e i 15 di Saric.
Spagna-Montenegro 99-60: il racconto del match
In un Europeo pieno di assenze e in cui tutte le favorite sono partite più o meno con le marce basse, una delle poche certezza è come al solito la Spagna della doppia coppia di fratelli Gasol e Hernangomes; un reparto lunghi che farebbe invidia a chiunque anche su un parquet NBA. La progressione dei parziali nei quarti fissa bene il senso di un match finito già dopo dieci minuti: 26-14 al primo intervallo, diventato poi 51-29 a fine primo tempo e 99-60 al termine della gara. A guardare le cifre dei lunghi sotto canestro, si comprende con facilità anche la ratio di una sfida senza storia: Willie Hernangomez è il miglior realizzatore del match con 18 punti e 9 rimbalzi, conditi da un semi-perfetto 6/7 dal campo. Il fratello Huancho si ferma a 13, ma incide in egual modo in un match in cui Pau&Marc chiudono con 19 punti e 13 rimbalzi in combinata. E pensare che sotto le plance dall’altra parte c’era il pezzo forte del roster montenegrino, Nikola Vucevic. Per il lungo degli Orlando Magic però è stata una gara molto complessa, chiusa con 16 punti raggiunti grazie a un faticoso 7/18 dal campo. A parlare per lui è il plus/minus: -30, peggio di lui solo il Montenegro nel suo complesso che ne ha presi 39. Il vero Europeo per loro inizierà domani contro l’Ungheria.
Romania-Repubblica Ceca 68-83: il racconto del match
Subito tre palle perse per la Romania in apertura di gara, ma il tiro da tre punti permette loro di ricucire subito lo strappo iniziale forzando il pareggio tennistico sul 15-15. Al rientro in campo dopo il timeout i padroni di casa mettono addirittura la testa avanti, chiudendo il primo quarto sul 22-21. La partita continua sui binari dell’equilibrio anche se indirizzati verso il basso, visto che il livello in campo non è esattamente eccelso, con il solo Tomas Satoransky (10 punti e 3 assist) ad elevarsi dal resto dei giocatori, ma all’intervallo il vantaggio ceco è di soli due punti (40-38). Gli ospiti riescono a scavare il solco decisivo nel terzo quarto, scavando 15 lunghezze di distanza (62-47) in una frazione da 22-9, nonostante i 18 punti di Moldoveanu pareggiati da quelli di Vojtech Hruban, alla fine migliori marcatori della gara rispettivamente con 24 e 25 punti dando un minimo di spettacolo con il loro duello nel duello. Il vantaggio degli ospiti si mantiene sopra la doppia cifra per tutto l’ultimo quarto fino all’83-68 finale: Satoransky chiude in doppia doppia con 20 punti e 13 rimbalzi, a cui aggiunge 6 assist a testimoniare il suo ruolo di leader della nazionale ceca.