Eurobasket 2017: Belgio, Serbia e Russia, buona la prima

Basket
Bojan Bogdanovic e Kristaps Porzingis (via Twitter)

Con le ultime gare del gruppo D si è conclusa anche la seconda giornata degli Europei di Basket 2017: il Belgio dilaga nel secondo tempo contro la Gran Bretagna, la Serbia ha la meglio sulla Lettonia nel match più atteso del giorno. In serata la Russia di Shved e Mozgov sorprende la Turchia nonostante i 28 punti di Cedi Osman

Belgio-Gran Bretagna 103-90, il racconto del match

Gran Bretagna-Belgio non è di certo un match in cui a impressionare sono i nomi dei giocatori scesi sul parquet, ma la partita è sin da subito più che gradevole, visto che da entrambe le parti gli attacchi si dimostrano meglio delle difese; un assioma valido soprattutto per il Belgio che non riesce nella prima frazione a contenere in alcun modo Clark e compagni. I britannici giocano un primo quarto senza perdere neanche un pallone e tirando con il 65% dal campo - il miglior viatico per chiudere la prima frazione sul 26-24, tenendo la testa avanti per tutti i dieci minuti. Dopo il primo intervallo il copione non cambia, con il Belgio che continua a tirare quasi esclusivamente dall’arco. Emblematiche le parole del coach fiammingo durante il timeout: “Outside shooting e nothing else”. “Tiro da fuori e nient’altro”. La squadra esegue con discreto successo, chiudendo il primo tempo con 9/22 dalla lunga distanza, ma all’intervallo lungo il tabellone dice soltanto 54-53 Belgio, con i britannici sempre a contatto grazie alle incredibili percentuali tenute al tiro: un 21/31 dal campo che preoccupa non poco coach Casteels. A inizio ripresa però l’attacco belga si inceppa, girando ripetutamente a vuoto e concedendo addirittura il +8 alla Gran Bretagna. Nonostante i 14 tiri sbagliati dal campo e un super Olaseni però, il Belgio riesce a risalire la china sul finire di terza frazione, quando la spia della benzina nel serbatoio dei fiamminghi inizia a lampeggiare con continuità. Al via dell’ultimo quarto il Belgio è avanti di sei punti, ma è un margine che pesa molto di più di quanto non dica il tabellone. La Gran Bretagna infatti non riesce più a rimettersi in partita: vince il Belgio 103-90, con 21 punti di De Zeeuw, 19 di Van Rossom e 18 di Tabu.

Serbia-Lettonia 92-82, il racconto del match

Lettonia-Serbia è di gran lunga la partita più interessante della giornata, con la squadra baltica che si candida a essere una delle più interessanti e piacevoli da vedere in campo. I primi minuti di match infatti vanno in questa direzione, con Porzingis&co. che aprono il campo con un tris di triple di Dairis Bertans, trovando così un pugno di possessi di vantaggio. La Lettonia tocca anche la doppia cifra di vantaggio sul 20-10, prima che Bogdan Bogdanovic prenda in mano le redini dell'attacco serbo assieme al maestoso Boban Marjanovic che inizia a fare la voce grossa sotto le plance. Il 24-23 con cui si apre la seconda frazione spiega bene l'equilibrio sul parquet, prima che Porzingis mandi letteralmente al manicomio tutta la difesa baltica con una stoppata che diventa di diritto l'highlights della gara. La Serbia però d'esperienza si riporta avanti, approfittando delle difficoltà offensive dei lettoni che restano a secco di canestri dal campo per quasi cinque minuti nel secondo periodo. Il solco però non è molto profondo e quando i fratelli Bertans ritrovano ritmo, la Lettonia ci mette un attimo a riportarsi a contatto. Una lenta risalita che porta all'intervallo i lettoni nuovamente in vantaggio: 47-45 con 13 punti di Dairis Bertans e 12 di Porzingis. Nella ripresa l'attacco serbo continua a battere (almeno in parte) in testa, ma a tenere avanti Bogdanovic e compagni ci pensano soprattutto i rimbalzi d'attacco, catturati in quantità industriali. L'ennesima scossa e cambio di rotta nel match arriva grazie a Peiners, il giocatore che non ti aspetti in uscita dalla panchina della Lettonia che ricuce lo strappo nel finale di terzo quarto, chiuso sul 65-60 Serbia, con nove punti in sei minuti. L'ultima frazione non spezza del tutto l'equilibrio, nonostante i ragazzi di coach Sasha Djordjevic restano in testa per buona parte della frazione, spinti da un Bogdanovic che scollina quota 20 punti nel momento più delicato del match. La Lettonia però ritorna in testa a meno di tre minuti dal termine, in un testa a testa di altissimo livello con Porzingis e Marjanovic protagonisti su entrambi i lati del campo. A cambiare definitivamente l'inerzia della sfida ci pensa la difesa della Serbia, che lucra in contropiede dopo due palle recuperate e rimette cinque punti di vantaggio sul tabellone. È lo strappo che la Lettonia non riesce più a colmare negli ultimi 120 secondi di gara: finisce 92-82 per la Serbia, che porta a casa un successo pesantissimo per puntare alla testa del gruppo D.

Turchia-Russia 73-76: il racconto del match

I padroni di casa cominciano meglio, ma la Russia mette la testa avanti grazie al suo miglior giocatore Alexsey Shved, che comincia un duello a distanza con il prossimo giocatore dei Cleveland Cavaliers Cedi Osman che durerà per tutta la gara. L’attacco turco cerca di coinvolgere sempre Shved – non esattamente un mastino in difesa – nei pick and roll e trova delle buone soluzioni, ma un paio di distrazioni difensive punite dalla Russia permettono agli ospiti di andare al primo riposo in vantaggio (20-15). La seconda frazione continua sui binari dell'equilibrio con i russi in grado di mantenere il vantaggio fino all'intervallo (36-33) grazie a 12 punti di Shved e 10 di Mozgov, mentre dall'altra parte il miglior marcatore è Osman con 13. La Russia comincia meglio la ripresa toccando il +7, ma da lì in poi le due squadre danno vita a diversi possessi da Basket & Rum purissimi con errori incredibili da una parte e dall’altra. A uscirne meglio è la Turchia che arriva al pareggio sul 46 pari, grazie anche alle 16 palle perse in due quarti e mezzo (saranno 22 alla fine) della Russia, complice il ritmo frenetico e disordinato con cui si gioca la gara. La Turchia soffre e rimane sempre in svantaggio, ma resta a contatto grazie ai suoi migliori giocatori nonostante l’errore di Osman, che commette fallo su tiro da tre punti di Shved, che dalla lunetta manda i suoi sul 55-51 prima dell’ultima frazione. Nonostante grossi problemi a creare attacco, i padroni di casa rimangono lì grazie all’energia e a un paio di invenzioni di Semih Erden, tornando in vantaggio grazie a un improvviso parziale di 7-0. La gara prosegue sui binari dell’equilibrio fino alla fine,  fino a quando Shved non manda a segno la tripla pesantissima del +4 a 26 secondi dalla fine: la Turchia butta via pallone successivo e partita, cedendo 73-76. Miglior marcatore Shved con 22 punti (pur con 7 palle perse) e Mozgov con 20, mentre ai padroni di casa non bastano i 28 punti con 7 rimbalzi, 7 recuperi e 4 assist di un mai domo Osman.