Eurobasket, la Serbia vince 87-79 e vola in finale

Basket

La Serbia grazie a un super Bogdanovic nel finale vince contro la Russia nonostante i 33 punti di Shved: domenica sera la sfida per l'oro europeo contro la Slovenia (in diretta esclusiva alle 20.30 su Sky Sport 2)

IL TABELLINO DEL MATCH

Il pronostico fatto da molti è stato rispettato: la Serbia vince nel finale per 87-79 la sfida contro la Russia, chiudendo più volte un match che non è mai riuscita definitivamente a far suo fino a quando Bogdan Bogdanovic ha piazzato cinque punti tanto pesanti quanto belli nel finale di match. Per lui alla fine 24 punti, sei in più rispetto a un Boban Marjanovic dominante nel secondo quarto in entrambe le metà campo, abile a catturare rimbalzi e regalare assist ai compagni. Alla Russia invece non bastano i 33 punti di un sontuoso Shved, mai domo in una partita in cui la sua squadra è stata tenuta al 42% dal campo (la Serbia ha chiuso con il 59%, per intenderci). Alla fine il numero di opzioni a disposizione dei serbi ha fatto la differenza, bravi a trovare punti decisivi nel quarto periodo sia da Lulic che da Milosavljevic; gregari di lusso, ma con la giusta incoscienza nel momento decisivo della sfida. La Russia ha tenuto botta a rimbalzo (8-8 il conto di quelli offensivi), ma deve accontentarsi della sfida per il bronzo contro la Spagna; quelle Furie Rosse contro cui la Serbia nel 2009 ha perso la sua ultima finale di Eurobasket. Domenica sera ci sarà la Slovenia, un avversario altrettanto ostico da battere. Lo spettacolo però è davvero assicurato.

Il racconto del primo tempo

La Serbia parte con la solita concentrazione in un match così importante, eseguendo al meglio nei primi possessi di gioco, poggiando spesso l’attacco su Kuzmic e difendendo forte sul perimetro. La Russia ci mette quindi due minuti per realizzare il primo canestro del match, prima di infilare 4 punti consecutivi con Mozgov. Bogdanovic però si iscrive presto alla partita, segna la tripla che riporta in vantaggio gli slavi e si mette definitivamente in partita. Il neo giocatore dei Sacramento Kings vola in un amen a quota 7 punti, prima di essere come al solito richiamato in panchina nella gestione maniacale dello sforzo e dei minuti da parte di Sasha Djordjevic. La Russia però è tutt’altro che arrendevole, in un primo quarto in cui ogni volta che i ragazzi di coach Barazevich alzano il ritmo riescono a fare male. La Serbia pesca un paio di jolly in attacco nel finale e chiude avanti 25-20.

A inizio secondo quarto solitamente la Serbia inizia a macinare il suo miglior basket, schierando contemporaneamente sul parquet Marjanovic e Bogdanovic, pericolo pubblico numero uno e due in attacco ed è proprio grazie a un paio di combinazioni tra entrambi che viene fuori il primo vantaggio oltre la doppia cifra per la Serbia sul 40-26, che costringe la Russia a chiamare precipitosamente il timeout dopo il 15-6 di parziale. Negli ultimi cinque minuti di primo tempo la mareggiata non termina e soltanto uno Shved da 14 punti tiene a galla la Russia e riesce a limitare l’impatto di uno scatenato Marjanovic che resta sul parquet per oltre dieci minuti consecutivi, dominando su entrambi i lati del campo e chiudendo il tempo con 13 punti, 4 rimbalzi e 3 meravigliosi assist. All'intervallo lungo è 48-34 Serbia che tira con il 61% dal campo e costringe al 39% gli avversari. 

Il racconto del secondo tempo

Nella ripresa la Serbia non smette di eseguire e di tenere saldamente il piede sull’acceleratore, dando quella sensazione di controllo e di dominio sul match che così bene abbiamo imparato a conoscere nei quarti di finale contro l’Italia. Lucic è il terzo giocatore del roster slavo a mettere a referto più di dieci punti, ma la Russia si riporta sul -5 trovando il fondo della retina dalla lunga distanza e continuando a cavalcare l’amuleto Shved, riaprendo in maniera definitiva il match a meno di 15 minuti dal termine. Djordjevic allora prova di nuovo a giocare la carta Marjanovic+Bogdanovic che paga subito i suoi dividendi: 7-0 di parziale in un amen e il timeout è subito costretto chiamarlo di nuovo la Russia. Shved sfonda quota 20 punti, ma in difesa l’unico modo per fermare il gigante serbo è quello di commettere fallo e di scommettere sulle sue eccellenti percentuali in lunetta: all'ultimo intervallo Mozgov e compagni riportano lo svantaggio in singola cifra sul 66-57.

A inizio quarto periodo la Russia prova il tutto per tutto dando fondo al residuo di energie rimaste nel serbatoio, riportandosi in 90 secondi sul -5. La risposta arriva dall’angolo per la Serbia grazie a Guduric, che pochi istanti dopo rovina tutto regalando un fallo tecnico agli avversari che segnano quattro punti e si riportano a contatto. Serve Bogdanovic a questo punto e lui risponde presente con un canestro di una leggerezza poetica. Al resto pensa Marjanovic che con la solita sensibilità di tocco segna e fa segnare i compagni: a meno di sei minuti dal termine la Serbia è di nuovo in doppia cifra di vantaggio. La Russia ritorna però per l’ennesima volta a -5, lucrando anche il quarto fallo che costringe Marjanovic a tornare in panchina. La battaglia a rimbalzo diventa selvaggia e i russi grazie ai punti numero 28,29 e 30 di Shved si riportano definitivamente sul -2. La tripla che rimette due possessi di distanza sul tabellone la firma Micic,  ma la Serbia con un paio di passaggi a vuoto permette alla Russia di avere ancora la possibilità di ritornare nel match a due minuti dal termine, ma la tripla di Vorontsevich si ferma soltanto sul primo ferro. Quella di Bogdanovic invece schiaffeggia la retina e in parte anche le ambizioni degli avversari. La sberla definitiva arriva poco dopo in palleggio-arresto-e-tiro; il morso del campione sul match. La girandola dei tiri liberi non cambia la sostanza: vince la Serbia per 87-79, pronta così a sfidare la Slovenia in finale domenica.