L'ex ct della Nazionale, chiamato a sostituire Luca Banchi, ha collezionato cinque sconfitte in sei gare e ha deciso di lasciare il club. Alla base della sua scelta l'incompatibilità con il gruppo di giocatori, a detta sua incapace di seguire le sue indicazioni
Non è passato nemmeno un mese dalla bufera che aveva portato Luca Banchi a dare le dimissioni che Torino si trova di nuovo in mezzo ad un altro tzunami. Coach Recalcati, il veterano degli allenatori italiani, uomo vincente sia coi club che con la nazionale, ha rassegnato le dimissioni dopo la sconfitta interna con Avellino. Stesso epilogo con connotati diversi: allora, il 15 gennaio scorso, Banchi aveva deciso di lasciare a causa degli attriti con i vertici societari, questa volta Recalcati ha puntato il dito contro la squadra, colpevole di non seguirlo nei suoi sforzi di trovare la soluzione ad una situazione delicata. Mi sono dato un termine e questo non è ancora arrivato, aveva detto nell’immediato post partita Charlie, ma dopo una notte di ripensamenti, questa mattina ha deciso che non era più il caso di continuare: a 73 anni e la bacheca piena di trofei Recalcati non ha certo bisogno di trovare scuse e soprattutto, da uomo di un’integrità morale pari almeno a quella di Banchi, non è disposto a farsi prendere in giro da un gruppo di ragazzini che, fatta eccezione per qualcuno di questi, non vogliono diventare squadra. Cinque sconfitte consecutive, tre di fila in campionato, sono troppe anche per uno come lui, capace nella sua carriera di risolvere situazioni anche più delicate come a Reggio Calabria oppure, ultima in ordine cronologico, a Cantù. Ora la società dovrà decidere a chi dare la squadra, o quello che ne rimane: l’intenzione sembra quella di promuovere a capo allenatore l’assistente Paolo Galbiati, arrivato quest’anno dal settore giovanile Olimpia e alla sua prima esperienza di questo tipo.