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Basket Serie A: la Virtus Bologna è tornata

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Pietro Colnago

Record per rimbalzi catturati, primato stagionale anche per assist: dai punti di Aradori alle certezze Punter e Baldi Rossi, le V nere sono una vera e propria mina vagante per le presunte grandi della Lega Serie A di Basket

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In una giornata in cui la costante è stata la vittoria ottenuta negli ultimi minuti, la Virtus Bologna rifila 22 punti di scarto, il massimo di giornata, ad Avellino, non proprio l’ultima della classe, mette insieme la sesta vittoria casalinga della stagione e si propone come una delle squadre che da qui alla fine si giocheranno un posto importante nei playoff. Non è stata una scommessa facile per coach Sacripanti e la società: fare basket a Bologna, con la V nera sulla canottiera significa fare i conti con la pressione e con l’ambiente abituato nel passato a gioire più che soffrire. La forza della società è stata quella di seguire una linea guida che, in un mezzo a mille contrattempi dovuti ad infortuni e incomprensioni, ha ora portato ad una solida realtà. Al di là dei numeri contingenti: record stagionale per rimbalzi catturati con 44 (34 difensivi e 10 offensivi), primato stagionale anche per assist , prima volta oltre quota 100 per valutazione, quello che si nota in campo è la scelta di non dipendere esclusivamente dai singoli, anche se i punti di Aradori, per inciso il primo marcatore italiano di tutto il campionato, la pericolosità di Punter, chiamato apposta per impegnare sempre e comunque le difese avversarie e la vivacità di Taylor rimangono punti fissi da cui cominciare ad imbastire. Ma tutto il resto è qualità vera: Paiola, classe 1999, è diventata una realtà, Baldi Rossi una sicurezza dalla panchina e se, come è accaduto domenica il palcoscenico se lo prendono M’Baye, con la miglior prestazione stagionale fatta di 19 punti in 29 minuti e 5 su 6 dal tiro pesante, oppure Kravic, che forse non sarà bellissimo da vedere ma mettere insieme una doppia doppia da 12 punti e 10 rimbalzi in 25 minuti non è cosa da tutti i giorni, ecco che Sacripanti può cominciare a porsi nuovi limiti: che non vuol dire vincere lo scudetto ma diventare una vera e propria mina vagante per tutte le presunte grandi di questa lega. Perché una cosa è certa: ora la Virtus è tornata.