Caso Hackett, Gianni Petrucci a Sky: "Ho fatto il buon padre di famiglia"

Basket

A Sky Sport 24 il presidente federale Gianni Petrucci ha parlato di Daniel Hackett: "Ho fatto il buon padre di famiglia, l'esperienza mi ha aiutato a ragionare. Se arriverà ci parlerò, oggi non voglio fare minacce o ultimatum". Poi aggiunge: "Perdonarlo? Non sono Gesù Cristo"

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Intervenuto a Sky Sport 24, il presidente della federazione basket Gianni Petrucci ha parlato del caso legato a Daniel Hackett, che si aggregherà alla nazionale venerdì dopo aver richiesto di arrivare qualche giorno dopo i compagni e, soprattutto, un post polemico sui social domenica sera (poi rimosso) in cui aveva chiesto rispetto. "L’esperienza mi ha insegnato a riflettere molto. Se non fossi stato presidente federale avrei detto cose che un presidente non dovrebbe dire. Ho fatto il buon padre di famiglia, l’uomo che ragiona e fa un passo alla volta. Sono contento se arriva, ci parlerò: peraltro io ho un buon rapporto con lui, non so cosa sia successo. Ho parlato con chi mi sta vicino e il consiglio è stato di ragionare. Mi auguro che arrivi in ritiro, se lo augurano tutti: oggi non voglio fare minacce o ultimatum. Sono affezionato a Daniel Hackett, però è chiaro che ho letto e interpretato cosa ha detto. Mi hanno detto cosa farò: oggi è il buon padre di famiglia".

Petrucci su Hackett: "Perdonarlo? Non sono Gesù Cristo"

Successivamente ha aggiunto all'ANSA: "Sono pronto a perdonare Hackett? Io non sono Gesù Cristo. Sono un peccatore che andrà in Purgatorio e spera di meritarsi il Paradiso. Mi auguro che lui torni sereno e tranquillo. Con lui ho un rapporto particolare nella buona e nella cattiva sorte, ci ho parlato domenica e gli ho concesso, in accordo con il Ct Sacchetti e il capitano Datome, quello che aveva chiesto: non comprendo perché siano uscite quelle frasi, non le commento ma voglio chiarire. Non sono sconvolto, ho la pelle dura e capisco anche i momenti nella vita di una persona. Non penso all'eventualità che lui rinunci al Mondiale".

Petrucci: "Ai mondiali non è mai facile, l’obiettivo è andare più avanti possibile"

Petrucci ha parlato anche delle aspettative per i Mondiali che cominceranno a fine agosto: "I giocatori li vedo bene perché sono attaccati alla maglia e perché sanno che è un’opportunità che probabilmente non si ripeterà, almeno per quelli che hanno una certa età. Erano 21 anni che non ci qualificavamo ai mondiali di diritto, l’ultima volta avevamo avuto una wild card. Spero che sia l’inizio di una nuova era. Sappiamo che tutte le partite ai Mondiali sono difficili, anche con Filippine e Angola non sarà semplice. Dobbiamo andare più avanti possibile". Infine una battuta su una speranza: "Il mio sogno è vedere i giocatori diventare popolari nelle strade delle città, mi intristisco quando non vengono calcolati perché significa che non hanno vinto nulla".