Olimpia Milano, Messina bacchetta la squadra alla ricerca del riscatto

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Pietro Colnago

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Dopo la sconfitta contro Cantù l'allenatore di Milano è stato molto duro con la squadra: "Abbiamo due strade, autodistruggerci o fare qualcosa, proveremo a farla". L'Olmpia è attesa dalla decisiva sfida in Eurolega contro il Panathinaikos, prima della partita in campionato contro Treviso

Le parole di Ettore Messina, diventate virali con un tweet sulla pagina ufficiale dell’Olimpia, sono lo specchio di una realtà che, per essere sinceri, i tifosi milanesi stanno vivendo già da qualche anno. Ogni stagione si sono cambiati giocatori, e che giocatori, si sono cambiati allenatori, e che allenatori, ma alla fine, a dispetto di un budget di livello europeo, sul campo i risultati non hanno avuto corresponsione con gli investimenti. Una malattia strana, che nessun medico finora è riuscito a curare e che ora Messina, dall’alto della sua duplice veste di presidente allenatore, ha voluto ufficialmente considerare all’ultimo stadio. Perché al di là dei risultati ottenuti finora quello che preoccupa di più l’ex assistente allenatore degli Spurs è l’atteggiamento dei suoi giocatori, incapaci di mettere sul campo quella differenza tecnica e di talento che sulla carta è evidente. Ma occorre che oltre al non incupimento, qualcosa di concreto, e magari di diverso, sul parquet si debba vedere. Nei programmi iniziali i tre senatori: Scola, Rodriguez e Micov, avrebbero dovuto avere l’opportunità di ricaricare le pile durante la partita senza dare alla squadra scossoni negativi ed invece, come nel passato, fino a quando tengono energie fisiche e nervose la squadra gioca e gioca bene, quando si abbassano le barriere immunitarie, tutto sembra diventare complicato e quasi sempre irrisolvibile. Ma intanto la seconda parte della stagione sta cominciando e l’Olimpia, seppur da quarta, ha conquistato un posto nelle final 8 di coppa Italia ed è ad oggi nei playoff dell’Eurolega e si trova di fronte ad un’occasione che deve assolutamente cogliere: al Forum arriva il Panathinaikos che, oltre che essere una grande europea, nello specifico è anche l’avversaria diretta per un posto al tavolo dei playoff. Da qui deve cominciare il programma di guarigione. Altrimenti comincerà quello di autodistruzione.